Secondo pilastro, rendita o capitale? I più pensano a entrambi

Rendita o prelievo in capitale per gli averi accumulati nel secondo pilastro? È la domanda che tutti prima o poi si pongono con l'avvicinarsi del pensionamento.
(Keystone-ATS) Attualmente la soluzione più popolare – almeno teoricamente – è una combinazione fra i due approcci, emerge da un sondaggio realizzato per conto dal fornitore di servizi finanziari VZ VermögensZentrum.
Il 27% del campione di 1200 persone (lavoratori e pensionati) interrogati nella sola Svizzera tedesca fra il 20 gennaio e il 28 febbraio afferma di preferire solo la rendita, il 33% solo il capitale e il 40% un mix delle due cose. Influiscono sulla scelta del solo capitale la possibilità di investire il denaro in modo autonomo (54%), il desiderio di lasciare qualcosa agli eredi (17%), considerazioni finanziarie come quelle relative alle imposte (8%) e la salute (8%). Chi opta per la combinazione apprezza soprattutto la sicurezza del reddito (35%).
Lo stesso VZ sottolinea però anche che l’analisi di quanto succede effettivamente al momento della pensione mostra un quadro un po’ diverso: stando ai dati dell’Ufficio federale di statistica (UST) i pensionati nel 2023 (ultimo dato disponibile) hanno scelto per il 41% il capitale, per il 40% la rendita e per il 19% la combinazione. È la prima volta che la forma del prelievo totale vince sulla rendita, in passato non era mai successo: ancora nel 2015 la rendita era al 50%.
“Il motivo principale dell’aumento dei prelievi di capitale è probabilmente da ricercare nella riduzione del tassi di conversione”, affermano gli specialisti di VZ. I dati dell’UST mostrano inoltre che sempre più persone apprezzano la flessibilità di poter disporre liberamente del proprio capitale: gli aspetti fiscali non sembrano avere invece un ruolo preponderante nella scelta.
VZ VermögensZentrum fa capo a VZ Holding, società finanziaria presente anche sulla piazza di Lugano. L’azienda è quotata in borsa e ha un organico di 1700 dipendenti.