Salari saliti dell’1,1% nel 2024, ma l’inflazione sarà più alta
(Keystone-ATS) Nel 2024 i salari nominali in Svizzera sono aumentati dell’1,1% rispetto all’anno precedente: è l’ultima stima pubblicata oggi dell’Ufficio federale di statistica (UST).
L’inflazione è però destinata ad essere ancora una volta più elevata: incombe quindi un’ulteriore perdita di potere d’acquisto, come negli anni precedenti.
Dopo ogni trimestre i funzionari di Neuchâtel pubblicano valutazioni provvisorie per l’insieme dell’economia elvetica basate su dati cumulati delle buste paga. Il dato diffuso oggi è superiore a quello ipotizzato dall’UST superati i primi tre mesi dell’anno, che era dello 0,6%.
Ma nel frattempo tutte le principali autorità, i maggiori istituti e le più grandi banche elvetiche (Segreteria di Stato dell’economia, Ocse, Banca nazionale, KOF, Economiesuisse, UBS, Fondo monetario internazionale, ecc.) prevedono per il 2024 che i prezzi aumenteranno a ritmi più consistenti: le previsioni del rincaro – che come noto per motivi metodologici non comprendono i premi di cassa malati – vanno dall’1,2% a all’1,7%.
Quindi malgrado l’inflazione del 2024 si presenti più contenuta rispetto al recente passato i salariati vedranno le loro buste paghe farsi ancora una volta più leggere, in termini di possibilità di consumo. Questo era già avvenuto nel 2023 (aumento dei salari +1,7%, aumento dei prezzi +2,1%), nel 2022 (+0,9%, +2,8%: più grave perdita d’acquisto dai tempi della Seconda guerra mondiale) e nel 2021 (-0,2%, +0,6%: arretramento più marcato dal 1979).
Va anche osservato che il calo, in termini reali, delle retribuzioni avviene in un momento di disoccupazione bassa (2,3% in luglio secondo la Seco, 4,0% nel secondo trimestre stando all’Organizzazione internazionale del lavoro, ILO) e con le imprese che lamentano penuria di manodopera.