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Salari aumenteranno nel 2025, ma peserà la cassa malati

Keystone-SDA

L'aumento dei salari e il contemporaneo calo dell'inflazione dovrebbero teoricamente aumentare l'anno prossimo il potere d'acquisto degli svizzeri: ma a causa dei premi delle casse malati molte famiglie potrebbero trovarsi a fine mese con meno soldi in tasca.

(Keystone-ATS) È la conclusione a cui giungono gli esperti di UBS sulla base di un sondaggio relativo agli stipendi di 345 imprese elvetiche, che ha messo in luce un incremento medio delle buste paga nel 2025 pari all’1,4%, a fronte del +1,8% del 2024. “Questo significa che la crescita dei salari sta rallentando leggermente, ma è probabile che i compensi reali aumentino per il secondo anno di seguito a causa del previsto calo dell’inflazione”, ha affermato Daniel Kalt, capo economista di UBS Svizzera, in una videoconferenza odierna. L’istituto prevede un’inflazione dello 0,7% per il 2025: in media i salari reali dovrebbero quindi salire dello 0,7%.

Gli aumenti nominali più elevati, pari a circa il 2%, dovrebbero andare a beneficio di chi lavora nei settori dell’industria informatica e delle telecomunicazioni, dell’energia, dei servizi pubblici e dello smaltimento dei rifiuti. Il ramo chimico e farmaceutico segue con l’1,7%. Il comparto dei media beneficerà invece della crescita più bassa, pari all’1%.

Il quadro non tiene però conto dei premi dell’assicurazione malattia, che da anni sono in forte aumento. “È probabile che molte famiglie svizzere avvertano un calo del potere d’acquisto”, ha messo in guardia un altro esperto di UBS, Florian Germanier.

Gli economisti dell’istituto guidato da Sergio Ermotti prevedono che i previsti progressi retributivi reali sosterranno i consumi nel prossimo anno, ma il potenziale sarà limitato appunto dai premi della cassa malati – in media +6,0% in Svizzera e +10,5% in Ticino – e dal moderato aumento della disoccupazione.

Secondo UBS è comunque improbabile che l’incremento dei salari inneschi una pressione inflazionistica. “Grazie al calo dei prezzi dell’elettricità e alla prevista diminuzione del tasso ipotecario di riferimento l’inflazione dovrebbe continuare a scendere nel 2025”, ha concluso Kalt. Nell’immediato l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e le sue promesse di aumentare i dazi non dovrebbero avere alcun impatto sulle previsioni di rincaro, ha aggiunto un altro specialista, Maxime Botteron.

Le aziende interpellate da UBS segnalano anche una riduzione delle difficoltà di assunzione. Se nel 2023 il 73% di esse aveva dichiarato di riscontrare problemi nel trovare personale per i posti vacanti, quest’anno solo il 58% si è trovata in tale situazione.

In generale UBS prevede per il 2025 un miglioramento del contesto economico, con segnali di stabilizzazione nel settore industriale svizzero. Il miglioramento dell’economia europea dovrebbe stimolare la domanda di prodotti elvetici, il che dovrebbe anche sostenere le esportazioni e portare a un aumento degli investimenti.

Il prodotto interno lordo (PIL) al netto degli eventi sportivi dovrebbe aumentare dall’1,0% quest’anno e dell’1,5% nei dodici mesi successivi. Anche la disoccupazione salirà, seppur leggermente: le proiezioni di UBS vedono il tasso dei senza lavoro al 2,5% nel 2024 e al 2,8% nel 2025.

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