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Russia dietro a pacchi incendiari in centri DHL, WSJ

Keystone-SDA

Dirigenti della sicurezza occidentali ritengono che due dispositivi incendiari, spediti tramite DHL e infiammatisi lo scorso luglio nei centri logistici DHL di Lipsia (D) e Birmingham (GB), facessero parte di un'operazione russa segreta.

(Keystone-ATS) Quest’ultima mirava ad appiccare incendi a bordo di aerei cargo o passeggeri diretti negli Stati Uniti e in Canada. Lo rivela in esclusiva il “Wall Street Journal”.

Ora gli investigatori e le agenzie di spionaggio in Europa hanno capito come sono stati realizzati i dispositivi – massaggiatori elettrici impiantati con una sostanza infiammabile a base di magnesio – e hanno concluso che facevano parte di un più ampio complotto russo, secondo funzionari della sicurezza e persone a conoscenza dell’inchiesta.

Le fonti affermano che i massaggiatori elettrici, inviati nel Regno Unito dalla Lituania, sembrano essere stati un test per capire come far salire tali dispositivi incendiari a bordo di aerei diretti in Nordamerica.

La polizia lituana ha arrestato un sospettato che ha inviato quattro dispositivi incendiari, tra cui due da una sede DHL nella capitale Vilnius, ha riferito un funzionario delle forze dell’ordine europee. Il sospettato si è identificato come Igor Prudnikov, ma il suo vero nome è Alexander Suranovas e gli investigatori hanno detto di credere che sia stato utilizzato come pedina dai servizi segreti russi.

La Procura nazionale polacca ha affermato che le autorità hanno arrestato quattro persone in relazione agli incendi e le hanno accusate di aver partecipato a operazioni di sabotaggio o terroristiche per conto di un’agenzia di intelligence straniera. La Polonia sta collaborando con altri paesi per trovare almeno altri due sospettati.

Mosca nega

Il Cremlino ha definito la notizia “un’insinuazione” priva di attendibilità: “sia la pubblicazione menzionata sia altre testate abbastanza rispettate molto spesso fanno insinuazioni informative incomprensibili”, ha dichiarato il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov,citato dall’agenzia Interfax, secondo il quale si tratterebbe di “insinuazioni” che non sono “corroborate da un’informazione di una qualche attendibilità”.

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