Russia: attacco hacker senza precedenti alla tv di Stato
(Keystone-ATS) Un attacco hacker senza precedenti ha colpito la radiotelevisione di Stato russa, creando problemi in particolare alle attività online.
Un’azione rivendicata da un gruppo anonimo pro-ucraino che ha detto di avere voluto così “congratularsi” con il presidente Vladimir Putin per il suo 72esimo compleanno.
L’attacco, di cui si è assunto la paternità il gruppo Sudo rm-RF, già autore di altre azioni contro la Federazione russa, ha preso di mira la holding Vgtrk, che controlla i canali televisivi e radiofonici pubblici. “Non è stato causato alcun danno significativo al lavoro della holding mediatica”, ha affermato la direzione. Ma a parlare di un’azione “senza precedenti” è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
“Sforzi colossali” sono stati fatti per ridurre i danni e un’indagine è in corso per identificare i responsabili, ha aggiunto il portavoce. Mentre una fonte dei servizi di sicurezza ucraini, citata dall’agenzia Ukrinform, ha detto che l’attacco ha interrotto nelle prime ore della giornata le trasmissioni online di alcuni canali, quali Rossiya 1 e Rossiya 24.
Nelle stesse ore le forze armate ucraine hanno detto di avere colpito con un raid missilistico “il più grande terminal petrolifero in Crimea”, nella città di Feodosia, utilizzato anche per i rifornimenti alle truppe russe d’occupazione. Senza parlare di bombardamenti, le autorità di Mosca hanno confermato che l’impianto è stato investito da un incendio e che 300 persone hanno dovuto essere evacuate dalle abitazioni circostanti.
Un video diffuso su alcuni canali Telegram mostra una gigantesca colonna di fumo nero alzarsi dall’impianto. Il ministero della Difesa di Mosca ha detto anche che durante la notte le difese antiaeree hanno abbattuto 21 droni ucraini, di cui 12 sul territorio della Crimea e il resto su varie regioni russe.
Da parte loro, le autorità militari ucraine hanno riferito che le forze di Kiev hanno abbattuto 32 droni russi su diverse regioni e due missili ipersonici Kinzhal diretti sulla capitale, i cui detriti sono precipitati su tre distretti senza provocare morti o feriti. Ma due morti per i bombardamenti russi sono segnalati da Kiev nella regione settentrionale di Sumy e uno in quella meridionale di Kherson.
In quest’ultima regione le autorità locali denunciano anche il ferimento di 20 persone a causa di un attacco con bombe guidate. Mentre altri cinque, tra cui una bambina di due anni, sarebbero rimasti feriti in un raid avvenuto in serata a Slovyansk, nel Donetsk. Inoltre, secondo le forze armate, un terzo missile Kinzhal si è abbattuto nell’area dell’aeroporto di Starokostiantyniv, nella regione occidentale di Khmelnytskyi, a centinaia di chilometri dal fronte. Lo scalo è stato più volte preso di mira nelle ultime settimane dai russi, forse nel tentativo di colpire i caccia F-16 forniti da Paesi Nato all’Ucraina, tenuti in siti segreti.
Nel frattempo, Mosca ha annunciato di avere conquistato un altro villaggio nella regione orientale ucraina di Donetsk, quello di Grodovka, situato una decina di chilometri ad est della cittadina strategica di Pokrovsk. E in un’intervista al settimanale Newsweek il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha affermato che la Russia non ha “altra scelta” che continuare la cosiddetta operazione militare speciale perché al momento “il ripristino della pace non rientra nei piani del nemico”. Vale a dire l’Ucraina e i suoi alleati occidentali.
Pesanti condanne sono state intanto inflitte da Corti russe a due cittadini americani. Uno è Stephen Hubbard, 72 anni, al quale sono stati inflitti 6 anni e 10 mesi di reclusione con l’accusa di avere combattuto come mercenario al fianco delle truppe ucraine fino a quando è stato fatto prigioniero delle forze di Mosca, all’inizio di aprile del 2022. L’altro è Robert Gilman, condannato a 7 anni e un mese di reclusione perché riconosciuto colpevole di avere percosso due guardie carcerarie mentre era già in prigione per scontare una precedente sentenza a 3 anni e mezzo per una presunta aggressione in stato di ubriachezza a un poliziotto.