Russia: “ventotto località in mani ucraine nel Kursk”
(Keystone-ATS) Sono ventotto le località della regione di Kursk cadute nelle mani delle forze ucraine, che sono avanzate fino ad una profondità di 12 chilometri in territorio russo su un fronte largo 40 chilometri. Lo ha detto il governatore russo, citato dall’agenzia Tass.
Nel frattempo sono 121’000 i civili che hanno dovuto lasciare le zone dei combattimenti nella regione in seguito all’avanzata delle truppe ucraine. Lo ha detto il governatore, Alexei Smirnov, in un incontro con il presidente Vladimir Putin. Il governatore, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha aggiunto che 12 civili sono stati uccisi e 121 feriti, di cui 10 bambini.
Dal canto suo, il presidente russo Vladimir Putin ha escluso che la Russia possa avere negoziati di pace con l’Ucraina nell’attuale situazione. “Di cosa possiamo parlare con gente che colpisce indiscriminatamente i civili e cerca di minacciare le centrali nucleari?”, ha affermato Putin, citato dalla Tass.
L’Occidente muove guerra alla Russia “per mano ucraina”, ha aggiunto il presidente russo in merito all’offensiva di Kiev nella regione di Kursk. Gli obiettivi di Kiev, ha proseguito Putin, sono guadagnare migliori posizioni in vista di futuri negoziati e “scuotere la situazione politica interna” in Russia.
L’Ucraina riceverà “una degna risposta” per la sua invasione del territorio russo e Mosca raggiungerà “tutti gli obiettivi” che si è posta, ha sottolineato il presidente russo, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Intanto, Alexei Smirnov, il governatore della regione russa di Kursk, ha accusato le forze ucraine di avere usato armi chimiche nella loro avanzata. Parlando in videoconferenza in un incontro con il presidente Putin, Smirnov ha affermato che alcuni “agenti di polizia e il capo di una comunità rurale sono rimasti intossicati” quando sono stati colpiti oggi nel distretto di Belovo dal fuoco dell’artiglieria ucraina, che ha usato appunto “armi chimiche”. Lo riporta la Tass.