Rtve propone ritiro Spagna da Eurovision se partecipa Israele

L'interruzione della tappa finale della Vuelta ha aperto in Spagna un acceso dibattito sulla partecipazione o meno di Israele a eventi e competizioni internazionali. E Madrid si appresta a diventare il quinto Paese a boicottare l'Eurovision Song Contest.
(Keystone-ATS) La decisione, che rischia di scatenare una crisi nel ‘Big Five’, i cinque principali finanziatori dell’Unione Europea di Radiodiffusione (Uer), sarà presa domani dal Cda della radiotelevisione pubblica Rtve dopo la proposta presentata oggi del presidente José Pablo Lopez, ha informato l’emittente pubblica.
La posizione di Rtve non è nuova: già durante l’Eurovision 2025 i commentatori spagnoli, Tony Aguilar e Julia Valera, avevano criticato nella diretta la situazione a Gaza, menzionando le vittime palestinesi. E, dopo le pressioni dell’Uer, la catena pubblica reagì emettendo giusto prima della finale una grafica a favore dei diritti umani e del popolo palestinese. La questione si è fatta ancora più urgente dopo la cancellazione dell’ultima tappa della Vuelta de Espana di ciclismo per le manifestazioni pro Palestina.
Oggi il premier Pedro Sanchez ha rivendicato che “fino a che non avrà fine la barbarie, né Russia né Israele devono essere presenti a nessuna competizione internazionale”. Mentre il ministro della Cultura Ernest Urtasun ha affermato: “Come hanno già fatto Irlanda, Slovenia, Islanda e anche i Paesi Bassi, se non riusciamo a espellere Israele, la Spagna non deve partecipare” alla prossima edizione del festival Eurovision.