Riforma LPP: le cifre ufficiali nuovamente messe in discussione
(Keystone-ATS) “Lontani dalla realtà” e “fuorvianti”: a un mese dal voto, gli oppositori alla Riforma LPP criticano aspramente le cifre del governo federale sulle conseguenze della proposta, sulla quale il popolo è chiamato a esprimersi il 22 settembre.
Le perdite a livello di rendite toccheranno molte più persone di quanto annunciato dal Consiglio federale, sostiene l’Unione sindacale svizzera (USS) sulla base di suoi calcoli.
“Si tratta di una votazione assolutamente fondamentale per la popolazione, che riguarda tutti”, ha dichiarato in una conferenza stampa a Berna Daniel Lampart, capo economista dell’USS. “E siamo molto preoccupati per il modo in cui il Consiglio federale presenta l’impatto di questa riforma”.
Secondo Lampart, le cifre pubblicate dalla Confederazione “abbelliscono notevolmente la situazione e l’effetto sulle rendite pensionistiche”. Tanto più che l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) si è già sbagliato sulle prospettive finanziarie dell’AVS.
Secondo i calcoli dell’amministrazione federale le persone attive con un reddito annuo superiore a 70’000 franchi, ovvero circa 5500 franchi al mese, saranno praticamente le sole a subire flessioni di rendite. I lavoratori più giovani che guadagnano tra i 25’000 e i 40’000 franchi all’anno vedrebbero la loro pensione aumentare di oltre 300 franchi al mese.
Questi calcoli si basano su ipotesi del tutto irrealistiche, sostiene l’USS. Essi partono dal principio che una persona guadagnerà lo stesso stipendio per tutta la sua vita lavorativa. “Questo è in contrasto con la realtà del mondo del lavoro”, ha dichiarato Lampart. In generale, i dipendenti non guadagnano lo stesso stipendio a 25 anni o a 50, perché l’esperienza aumenta.
La riduzione del tasso di conversione, che con la riforma passerà dal 6,8% al 6%, porterà di fatto a una riduzione delle rendite LPP per i salari a partire già da 4000 franchi, calcola l’USS.
Per quanto riguarda i miglioramenti delle rendite per lavoratori a basso e bassissimo reddito, essi saranno molto costosi. Per uno stipendio mensile di 3500 franchi, la riforma comporterà un aumento annuale dei contributi LPP tra i 1500 e i 2500 franchi (a seconda dell’età) per avere appena 2000 franchi di pensione in più all’anno, ovvero meno di 200 franchi al mese di rendita LPP aggiuntiva. Il bilancio della riforma è quindi già negativo per stipendi mensili di circa 3300 franchi al mese, secondo l’USS.
I miglioramenti di rendita che promettono i sostenitori della Riforma LPP e la Confederazione sono in molti casi “un miraggio”, ha aggiunto Lampart. Esistono solo nelle tabelle della Confederazione, che quindi rischiano di ingannare l’elettorato.
Anche i pensionati sono colpiti?
Inoltre contrariamente a quanto affermato, la riforma interessa anche i pensionati. Poiché le casse pensioni hanno bisogno di riserve per finanziare i “supplementi di rendita” decisi dal Parlamento, non saranno più disponibili i fondi per concedere una compensazione del rincaro che sarebbe dovuta arrivare in autunno, ha spiegato Gabriela Medici, prima segretaria aggiunta dell’USS.
I pensionati dovranno sostenere, insieme ai lavoratori, i costi di queste misure di compensazione insieme e dovranno quindi aspettare ancora diversi anni prima che arrivi il loro turno. In effetti le casse pensione sono obbligate a fare questi adeguamenti solo quando le loro riserve sono completamente piene. Negli ultimi tre anni però la perdita di potere d’acquisto di una rendita media del 2° pilastro è stata pari a circa 100 franchi al mese, ha aggiunto.