Riflessione sul paesaggio alle Giornate fotografiche di Bienne

Per la loro 28esima edizione, le Giornate fotografiche di Bienne (BE) invitano il pubblico ad interrogarsi sul paesaggio che ci circonda. Da sabato e fino al 25 maggio, il pubblico potrà scoprire opere di artisti contemporanei in dieci luoghi della città.
(Keystone-ATS) Con il titolo “Horizons”, il festival propone quest’anno 18 esposizioni sotto forma di passeggiata fotografica.
La diversità degli artisti invitati mostra prospettive spesso inedite sul paesaggio che ci circonda, un paesaggio in continua trasformazione e le cui rappresentazioni sono legate alla relazione che l’essere umano ha con esso, spiegano gli organizzatori.
Fra i lavori esposti a Bienne c’è anche “Se chiudo gli occhi vedo la montagna” della ticinese Aline D’Auria. L’artista e designer tratta il paesaggio come luogo di memorie e supporto per creare nuove narrazioni, si legge sul sito delle Giornate fotografiche.
Per questa installazione video prodotta nel 2023, nella quale tre donne di tre generazioni diverse si uniscono in una danza liberatoria, “l’artista si è interrogata sulla presenza dei paesaggi montani nelle nostre rappresentazioni”, indica il sito web. Per fare ciò ha rivisitato gli archivi di famiglia materni dal 1800 ad oggi mettendo “in discussione le loro presunte verità e la capacità delle immagini di nascondere o rivelare le dinamiche di potere nelle relazioni di genere”, prosegue il sito.
Questa edizione del festival è inoltre l’ultima diretta da Sarah Girard che, dopo sette anni, lascerà le sue funzioni a fine giugno.