Ricercatori lanciano alternativa svizzera a ChatGPT

Ricercatori svizzeri hanno lanciato un nuovo modello di intelligenza artificiale (IA). Lo scopo è reagire ai sistemi commerciali dominanti, accusati di non essere abbastanza trasparenti.
(Keystone-ATS) Il modello pubblicato oggi si chiama “Apertus”. Il codice di programmazione, i dati utilizzati per addestrare l’IA e anche la sua architettura sono visibili, hanno comunicato oggi i Politecnici federale di Zurigo (ETH) e Losanna (EPFL).
Ci si vuole in questo senso smarcare dalla strategia utilizzata da prodotti statunitensi e cinesi: “Gli ingredienti utilizzati per la costruzione di questi sistemi vengono tenuti nascosti e, a causa degli ingenti investimenti, il numero di persone in grado di vederci chiaro è sempre minore”, ha detto alla presentazione del nuovo modello Antoine Bosselut dell’EPFL, che dirige il progetto assieme a Martin Jäggi (EPFL) e Imanol Schlag (ETH).
Essere trasparenti però, sempre secondo gli esperti, è anche un vantaggio per un ulteriore sviluppo dell’IA. “Per esperienza sappiamo che i sistemi possono sempre contenere errori. Se però capiamo le componenti di base e l’addestramento dei modelli, e come questi sono costruiti, possiamo migliorare i punti deboli e mitigare certi errori”, ha spiegato Bosselut.
Proprio come il popolare ChatGPT, “Apertus” è un cosiddetto modello linguistico di grandi dimensioni (Large Language Model, LLM). La novità non offre però un’interfaccia in stile chat. A differenza di realtà come ChatGPT gli utenti non potranno quindi accedere direttamente al sistema. Sarà però a disposizione di sviluppatori come punto di partenza per chatbot e traduttori.
La nuova IA è stata sviluppata e addestrata sul supercomputer “Alps” del Centro svizzero di calcolo scientifico a Lugano. Fra le altre cose, il modelli conosce anche lo svizzerotedesco e il romancio.