Riapre tomba di Amenofi III, splendore ritrovato nella Valle dei Re

Dopo vent'anni di lavori di restauro condotti da una squadra dell'Università Waseda di Tokyo, la tomba del faraone Amenofi III, uno dei più potenti sovrani dell'antico Egitto, ha riaperto i battenti ai visitatori nella Valle dei Re, a Luxor.
(Keystone-ATS) La cerimonia di riapertura ha restituito al mondo un capolavoro archeologico rimasto per troppo tempo lontano dagli occhi del pubblico.
Scoperta nel 1799 da due ingegneri francesi inviati in Egitto da Napoleone, la tomba era già stata saccheggiata all’epoca del ritrovamento. Gli scavi ufficiali iniziarono solo all’inizio del XX secolo, mentre la mummia del faraone era già stata trasferita nella tomba del nonno, dove venne ritrovata e oggi è visibile al Museo Nazionale della Civiltà Egizia al Cairo.
Nonostante la tomba non sia completamente decorata, come ha dichiarato alla stampa il segretariato generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziano, i visitatori possono ammirare splendidi affreschi recentemente restaurati che raffigurano il faraone accanto alle divinità egizie. La struttura comprende un lungo corridoio che conduce a una camera sepolcrale principale destinata al re e ad altre due riservate alle sue mogli. Tra i reperti rimasti vi è anche la base del sarcofago originale, anch’esso saccheggiato in antichità.
La riapertura del sepolcro avviene in un momento cruciale per il rilancio del turismo culturale in Egitto: il prossimo 1° novembre è infatti attesa l’inaugurazione ufficiale del Grand Egyptian Museum (Gem) al Cairo, il più grande museo archeologico del mondo, che ospita oltre 100mila reperti. Già nell’ottobre 2024 erano state aperte alcune gallerie principali, ma ora il complesso sarà finalmente completato.
Con la tomba di Amenofi III di nuovo accessibile, i visitatori del Gem avranno un’ulteriore motivazione per estendere il loro viaggio a Luxor, distante circa 400 miglia dalla capitale, dove li attende un nuovo gioiello dell’antico Egitto.