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Report, ‘paramilitari sudanesi hanno distrutto prove loro atrocità’

Keystone-SDA

Le forze paramilitari di supporto rapido del Sudan hanno distrutto e nascosto le prove delle uccisioni di massa commesse dopo aver invaso la città di Al-Fashir, nel Darfur Settentrionale.

(Keystone-ATS) Lo denuncia in un nuovo rapporto di Humanitarian research lab (Hrl) dell’Università di Yale, che ha utilizzato immagini satellitari per monitorare le atrocità dall’inizio della guerra tra paramilitari ed esercito, scoppiata ad aprile 2023.

Secondo il documento, il gruppo “ha distrutto e nascosto le prove delle sue diffuse uccisioni di massa” ad Al-Fashir.

La conquista da parte dei paramilitari dell’ultima roccaforte delle forze armate nella regione del Darfur in ottobre ha suscitato indignazione internazionale per le notizie di esecuzioni sommarie, stupri sistematici e detenzioni di massa. All’indomani della presa della città, Hrl ha identificato 150 gruppi di oggetti coerenti con resti umani, decine in accordo con notizie di esecuzioni e informazioni secondo cui i paramilitari avrebbero ucciso civili in fuga.

Nel giro di un mese, circa 60 di questi ammassi non erano più visibili, mentre otto perturbazioni terrestri sono apparse nei pressi dei luoghi delle uccisioni di massa, afferma ancora Hrl, per cui questi disturbi non sono stati coerenti con la pratica di sepoltura dei civili. “Si sono verificati omicidi di massa e smaltimento di cadaveri su larga scala e sistematici”, stabilisce il rapporto, stimando che il bilancio delle vittime nella città di Al-Fashir ammonti a decine di migliaia.

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