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Relazioni “forti” tra Berna e Pretoria, Keller-Sutter e Ramaphosa

Keystone-SDA

Il Consiglio federale in corpore ha ricevuto oggi a Berna il capo dello Stato sudafricano Cyril Ramaphosa con gli onori militari. Quest'ultimo e la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter hanno insistito sulla solidità delle relazioni tra i due paesi.

(Keystone-ATS) Spesso criticata per non essersi attivamente associata alle sanzioni della comunità internazionale contro Pretoria durante l’apartheid, dal cambiamento di regime la Confederazione intrattiene ottimi rapporti con il Sudafrica.

La storia dimostra che ci sono stati “periodi bui” nelle relazioni tra i due Stati, ha dichiarato Keller-Sutter durante un discorso a Palazzo federale. La consigliera federale ha parlato al termine di una cerimonia in cui Ramaphosa è stato ricevuto con gli onori militari in Piazza federale.

Keller-Sutter si è rallegrata delle attuali relazioni bilaterali, variegate e vivaci. Il Sudafrica, prima potenza economica del continente africano e membro del Gruppo 20 (G20, forum di cui fanno parte l’Unione europea, l’Unione africana e 19 paesi tra i più industrializzati del mondo), di cui attualmente detiene la presidenza, è inoltre il secondo partner commerciale della Svizzera nel continente e la principale destinazione degli investimenti diretti elvetici in Africa.

Approfondire le relazioni

La visita di Ramaphosa è la prima di Stato di un presidente sudafricano nella Confederazione. Nelson Mandela era venuto nel 1997, ma in visita ufficiale. Nel suo discorso, Ramaphosa ha espressamente ricordato i meriti degli oppositori svizzeri all’apartheid. La loro solidarietà è stata il seme dell’attuale amicizia tra i due Stati, ha affermato.

Ha inoltre elogiato le relazioni commerciali tra i due paesi. Sia la Svizzera che il Sudafrica sono stati fortemente colpiti dall’imposizione di nuovi dazi doganali statunitensi, ha ricordato in seguito durante una conferenza stampa. Tariffe doganali che “ci hanno portato ad ampliare” la cerchia dei nostri partner commerciali.

In questo contesto, Ramaphosa spera di rafforzare ulteriormente il livello delle relazioni commerciali con la Svizzera. Keller-Sutter, interrogata su questo argomento, si è limitata a dire che la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) continua a discutere con le sue controparti americane. “Alla fine sarà il presidente (Donald) Trump a decidere, occorre ancora un po’ di pazienza”.

I due paesi hanno comunque ribadito la loro intenzione di riprendere e portare avanti i negoziati volti a modernizzare l’accordo di libero scambio esistente tra gli Stati dell’Associazione europea di libero scambio (AELS, di cui oltre alla Svizzera fanno parte Liechtenstein, Islanda e Norvegia) e l’Unione doganale dell’Africa meridionale (SACU, per Southern African Customs Union).

Conflitti e pace

Entrambi i paesi sono multiculturali e multilingui, ha aggiunto la presidente della Confederazione. Grazie alla sua storia, il Sudafrica è in una posizione privilegiata per aiutare altri Stati a trovare soluzioni pacifiche ai conflitti.

Una dichiarazione relativa alla mediazione e alla democrazia firmata oggi prevede che la Svizzera e il Sudafrica approfondiscano la loro cooperazione in materia di mediazione di pace, sviluppino approcci comuni e inclusivi per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti politici e armati e rafforzino insieme la resilienza democratica.

Il Sudafrica ha promosso un’iniziativa contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia all’Aia (Paesi Bassi) per verificare le presunte violazioni della Convenzione sul genocidio da parte di Tel Aviv nell’ambito della campagna militare contro il movimento islamista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. “Abbiamo vissuto l’apartheid, è la nostra esperienza e gli eventi sono simili”, ha sottolineato Ramaphosa a questo proposito.

Molti paesi hanno espresso la loro posizione al riguardo. “Rispettiamo la risposta della Svizzera”, che si impegna ad affrontare le sofferenze dei civili palestinesi, ha precisato il presidente sudafricano.

Le delegazioni dei due paesi hanno pure firmato dichiarazioni nei settori della cooperazione e della formazione professionale. Un altro documento mira ad approfondire la cooperazione nei settori dell’arte, della cultura e del patrimonio culturale.

Domani, la seconda parte della visita di Stato sarà dedicata all’economia e alla formazione professionale. La presidente della Confederazione e il presidente sudafricano visiteranno insieme uno stabilimento nella Svizzera orientale e una scuola professionale.

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