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Raggiunta la maggioranza per la condanna di Bolsonaro

Keystone-SDA

La Prima sezione della Corte Suprema brasiliana ha raggiunto la maggioranza per condannare l'ex presidente Jair Bolsonaro per tentato colpo di Stato e altri reati connessi.

(Keystone-ATS) La giudice Cármen Lúcia, come Alexandre de Moraes e Flávio Dino, ha ritenuto il leader di destra colpevole. Ieri il giudice Luiz Fux aveva votato chiedendo l’assoluzione dell’ex capo di Stato. A votare per ultimo è il presidente del collegio, Cristiano Zanin.

“Ho accertato che Jair Messias Bolsonaro ha commesso i reati che gli sono stati attribuiti in qualità di leader dell’organizzazione criminale”, ha affermato Lucia a poco meno di due ore dall’inizio del suo voto. Fux aveva chiesto l’assoluzione dell’ex capo di Stato e l’annullamento del processo perché – aveva affermato – la Corte Suprema non è il foro competente.

La togata ha indicato che dal 2021 il Brasile ha affrontato una serie di pratiche “spurie” volte a infrangere il regime democratico, azioni che “hanno seminato il seme maligno dell’antidemocrazia”, culminando nell’insurrezione bolsonarista dell’8 gennaio 2023. L’attacco ai palazzi della democrazia di Brasilia, “non è stato un evento banale dopo un pranzo domenicale (…) La democrazia brasiliana non ha vacillato. E ora è il momento del giudizio”, ha dichiarato la giudice.

Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere armata, tentata abolizione violenta dello Stato di diritto democratico, colpo di Stato, danneggiamento aggravato contro il patrimonio pubblico e deterioramento di beni culturali protetti.

Gli altri imputati oltre a Bolsonaro – considerati il nocciolo duro del complotto golpista – sono Alexandre Ramagem, ex direttore dell’Agenzia brasiliana di intelligence; Almir Garnier, ex comandante della Marina; Anderson Torres, ex ministro della Giustizia ed ex segretario della Pubblica sicurezza del Distretto Federale; Augusto Heleno, ex ministro del Gabinetto di Sicurezza Istituzionale; Mauro Cid, ex aiutante di campo di Jair Bolsonaro e collaboratore di giustizia; Paulo Sérgio Nogueira, ex ministro della Difesa; Walter Braga Netto, ex ministro della Casa civile.

Sostenuto dalle veglie di preghiera degli evangelici e dalla moglie Michelle, il leader di destra settantenne ha seguito il processo dagli arresti domiciliari, mentre nelle prossime ore il collegio si dovrebbe riunire per determinare la sentenza. Secondo i calcoli, il leader di destra rischia una condanna a oltre quarant’anni e il trasferimento in carcere potrebbe essere immediato.

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