Rösti: il rischio di tempeste per la popolazione non è mai zero
(Keystone-ATS) Il ministro dell’ambiente Albert Rösti ritiene che il rischio di nuove catastrofi in caso di maltempo in Svizzera non possa essere evitato. “Non c’è vita senza pericoli”, ha dichiarato Rösti alla radio svizzero-tedesca SRF, soprattutto nelle zone montane.
Per questo motivo non vogliamo vendere alla popolazione un “rischio zero”, ha aggiunto il consigliere federale, secondo cui gli eventi stanno diventando “più intensi”. Inoltre, nelle aree a rischio vive un numero maggiore di persone rispetto al passato.
La Confederazione paga 160 milioni di franchi all’anno solo per le misure di protezione. Tuttavia, i fondi potrebbero essere utilizzati in modo ancora più mirato e basato sul rischio, ha precisato Rösti.
Uno degli insegnamenti da trarre dalle recenti tempeste è che “dobbiamo far entrare in vigore molto rapidamente la nuova legge sulla sistemazione dei corsi d’acqua”, ha dichiarato Rösti. Questa prevede una riduzione dei rischi ancora più mirata, soprattutto in termini di pianificazione territoriale. “Vogliamo ottenere una protezione ancora maggiore con gli stessi mezzi”.
La correzione del Rodano – attualmente ferma – è un progetto che sarà completato nell’arco di 20 anni, con un sostegno della Confederazione di oltre un miliardo di franchi, ha spiegato il ministro democentrista. Il Canton Vallese intende ancora verificare se circa 150 ettari di terreno coltivabile debbano essere persi o meno. La decisione spetta alle autorità cantonali.
Nessun compromesso sulla sicurezza
Tuttavia, il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha inoltre dichiarato che è indiscutibile che in questo conflitto di interessi non si debbano fare compromessi in termini di sicurezza. Anche il Consiglio federale farà in modo che questo avvenga.
È anche chiaro che, data la durata prevista fino al completamento del progetto, “ci saranno ancora uno o più danni”. Alla luce delle recenti inondazioni e frane in Svizzera, le correzioni apportate finora al Rodano e al Reno hanno già evitato “un potenziale di danni molto maggiore” rispetto a quelle attuale, ha dichiarato Rösti.