Washington chiede a Israele di permettere immediatamente il passaggio degli aiuti umanitari nella Striscia
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Israele ha bombardato nuovamente la città di Beirut nel corso della mattinata di mercoledì. L'esercito dello Stato ebraico sostiene di aver colpito un deposito sotterraneo di armi di Hezbollah. Intanto nel sud proseguono i combattimenti tra i miliziani e i soldati israeliani. A sollevare preoccupazioni in queste ore è soprattutto la situazione umanitaria nel nord della Striscia di Gaza, definita "catastrofica" dalle Nazioni Unite. E ora Washington ha dato un ultimatum a Tel Aviv. In una lettera trapelata sui media, il segretario di Stato Antony Blinken e quello della difesa Lloyd Austin hanno chiesto al Governo israeliano di porre rimedio alla situazione entro 30 giorni. In sostanza, Washington chiede a Tel Aviv d'incrementare l'arrivo di beni nella Striscia, facendo per esempio transitare almeno 350 camion di aiuti umanitari al giorno attraverso i quattro valichi esistenti, e di valutare l'apertura di un quinto. Un eventuale fallimento, potrebbe compromettere il sostegno militare degli Stati Unti a Israele. Tel Aviv ha fatto sapere di prendere sul serio le preoccupazioni di Washington. Tuttavia, alcuni funzionari hanno replicato che la richiesta degli USA - che giunge ad appena 20 giorni dalle presidenziali - è stata formulata per fini elettorali.
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