Strage di Sidney: per i media gli autori sono legati all’ISIS
I due uomini autori della strage (almeno 15 morti e 27 feriti) di domenica a Bondi Beach, il padre e figlio Said e Naveed Akram, avevano giurato sottomissione all'ISIS nel 2019, ma malgrado ciò, Naveed aveva un regolare porto d'armi. Lo scrive l'emittente australiana ABC, citando il servizio d'intelligence interna di Canberra Australian Security Intelligence Organisation (ASIO).
(Keystone-ATS) ABC ha appreso che gli investigatori ritengono che gli uomini armati avessero giurato fedeltà al gruppo terroristico dello Stato Islamico, del quale sono state trovate due bandiere sull’auto usata dai terroristi.
L’ASIO si è interessata a Naveed Akram sei anni fa, dopo che la polizia aveva sventato i piani per un attacco terroristico dell’Isis, ed era legato a Isaak El Matari, il quale – scrive ancora Abc – “sta scontando sette anni di carcere per aver pianificato un’insurrezione dell’Isis in qualità di autoproclamato comandante australiano del gruppo terroristico.
Abc scrive infine che, dei due terroristi di origine pachistana, il padre Naveed, era detentore di un porto d’armi regolare, malgrado il precedente di sei anni fa.
Il Primo Ministro Anthony Albanese, scrive Abc, ha confermato che Naveed Akram è venuto a conoscenza dell’Asio per la prima volta nell’ottobre 2019 ed è stato indagato per un periodo di sei mesi, ma è stato valutato che non rappresentasse una minaccia.
Intanto, sono 27 le persone ancora ricoverate negli ospedali di Sydney, in Australia, dopo la strage a Bondi Beach, perpetrata contro le persone riunite a festeggiare l’Hannukkah causando la morte di almeno 15 persone. Lo riferiscono le autorità sanitarie del Nuovo Galles del Sud.
Tra le persone ricoverate sei sono in condizioni critiche, sei in condizioni critiche ma stabili e 13 sono in condizioni stabili. In precedenza il premier del Nuovo Galles del Sud Chris Minn aveva dichiarato che c’erano 38 persone ricoverate in ospedale.