Negli Stati Uniti la futura amministrazione sta cominciando a prendere forma. Alcune nomine sono già state annunciate ufficialmente.
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(Keystone-ATS) È il caso di Stephen Miller, già al fianco di Donald Trump durante il primo mandato, che tornerà come vice capo di gabinetto. Lo stesso vale per Marco Rubio, senatore del Florida dal 2010, considerato un falco in politica estera, soprattutto per quanto riguarda Cina e America latina. Secondo indiscrezioni di stampa è in pole position per guidare la politica estera statunitense e diventare il segretario di Stato del presidente eletto. Duro nei confronti della Cina è anche Mike Waltz, il parlamentare repubblicano che potrebbe diventare consigliere per la sicurezza nazionale. Certe, invece, le nomine che certificano il giro di vite sull’immigrazione promesso in campagna elettorale: si tratta dei fedelissimi Tom Homan – che come durante il primo mandato di Trump guiderà l’agenzia che si occupa delle espulsioni – e di Stephen Miller, come già detto. Nel primo mandato Miller fu l’ideatore del controverso divieto d’ingresso per le e gli abitanti di sette Paesi musulmani introdotto poche settimane dopo l’insediamento di Donald Trump. Il ruolo di ambasciatrice all’ONU è stato offerto alla parlamentare Elise Stefanik, alleata di lungo corso, mentre la carica di Chief of Staff, la persona che organizza e implementa le priorità del presidente, andrà a Susie Wiles, la manager della campagna elettorale del tycoon.
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