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Quasi 3000 miliardari nel mondo: la ricchezza tocca nuovi massimi

Keystone-SDA

I miliardari sono sempre di più e la loro ricchezza complessiva ha raggiunto valori record.

(Keystone-ATS) Stando a uno studio periodico pubblicato oggi da UBS chi possiede più di 1000 milioni (in dollari: l’equivalente di 800 milioni di franchi) non rappresenta più una sparuta pattuglia, bensì un reggimento di ormai quasi 3000 persone.

Per la precisione i ricercatori di UBS ne hanno identificati 2919 quest’anno in tutto il mondo, molti più che nel 2024: l’incremento è stato del 9%. Di questi 2059 si sono fatti da soli, mentre 860 hanno ereditato.

I circa 3000 super ricchi regnano su un patrimonio complessivo di 15’781 miliardi di dollari: non era mai stato così elevato e nel solo spazio di un anno è salito del 13%. Per avere un’idea di tale cifra, basti dire che equivale a 15 volte il prodotto interno lordo (Pil) elvetico. Di tale montagna di soldi oltre 11 miliardi appartiene a persone che hanno guadagnato in prima persona.

Dal punto di vista geografico, le Americhe fanno da apripista con una crescita del 16% della ricchezza dei miliardari, che ha raggiunto i 7500 miliardi; l’Asia-Pacifico ha registrato un aumento dell’11%, toccando i 4200 miliardi; l’Europa e il Medio Oriente beneficiano di una crescita del 10% a 4100 miliardi di dollari.

Per quanto riguarda la Svizzera, si contano 84 miliardari, uno in meno che nel 2025, dei quali il 56% che si è fatto da sé. Il loro patrimonio totale raggiunge i 518 miliardi (+4%): in Europa solo in Germania si osserva una cifra superiore.

“La comunità dei miliardari è più diversificata, mobile e lungimirante che mai”, afferma Benjamin Cavalli, alto funzionario in seno all’amministrazione patrimoniale di UBS, citato in un comunicato. “Il nostro rapporto mostra come l’ascesa di una nuova generazione di creatori ed eredi di ricchezza stia rimodellando il panorama globale. Man mano che le famiglie diventano più internazionali e il grande trasferimento di ricchezza accelera, l’attenzione si sta spostando dal semplice preservare la ricchezza al dare potere alla prossima generazione, affinché abbia successo in modo indipendente e responsabile. Questo sta influenzando non solo la pianificazione della successione, ma anche le priorità filantropiche e le decisioni di investimento a lungo termine”.

L’aumento registrato quest’anno degli averi globali dei miliardari è il secondo più forte da quando UBS tiene sotto controllo il segmento (lo studio annuale è giunto all’11esima edizione). Ma a differenza dell’impennata post pandemia del 2021, che era stata trainata dalla rivalutazione degli attivi, questa crescita è stata generata “dalla creazione audace di imprese e dal successo imprenditoriale”, sottolineano gli esperti. Dal software al marketing, passando da genetica, gas naturale liquefatto e infrastrutture, “questi innovatori stanno ridefinendo la domanda su larga scala, con gli imprenditori degli Stati Uniti e dell’Asia-Pacifico in prima linea a guidare la tendenza”.

I miliardari che hanno investito nel settore tecnologico hanno visto la loro ricchezza aumentare del 24%, mentre la crescita del settore dei consumi è rallentata al 5%, poiché l’industria europea del lusso ha perso slancio a favore dei marchi cinesi. Nonostante ciò, il settore rimane il più grande, con 3100 miliardi. La ricchezza industriale ha registrato l’incremento più marcato, +27% a 1700 miliardi. La ricchezza nel ramo dei servizi finanziari è salita del 17%, raggiungendo i 2300 miliardi.

Anche il trasferimento di ricchezza sta accelerando. Nel 2025, 91 eredi (64 uomini e 27 donne) hanno ereditato la cifra record di 298 miliardi di dollari. Si tratta di un aumento del 36% rispetto al 2024, nonostante il numero complessivo di eredi sia diminuito. Anche la ricchezza media delle donne ha continuato a crescere, con un aumento dell’8% a 5,2 miliardi di dollari. Questo è più del doppio del tasso di crescita degli uomini (del 3% a 5,4 miliardi). Fra gli ultrafacoltosi il numero di donne (374) è comunque ancora largamente inferiore a quello degli uomini (2545).

Lo studio evidenzia anche la mobilità internazionale dei miliardari: il 36% dichiara di essersi trasferito almeno una volta e il 9% che considera questa possibilità. Una migliore qualità della vita (36%), le principali preoccupazioni geopolitiche (36%) e la possibilità di organizzare in modo più efficiente le questioni fiscali (35%) sono state le ragioni principali citate per spiegare un trasferimento. Questo movimento globale aggiunge complessità, mentre le famiglie affrontano sfide legali, culturali e finanziarie.

Il cambiamento generazionale sta rimodellando le dinamiche familiari e le priorità di investimento. Più di otto miliardari su dieci con figli esprimono il desiderio che questi possano avere successo in modo indipendente, dando valore allo sviluppo delle competenze più che alla dipendenza dalla ricchezza ereditata. Oltre due terzi sperano che gli eredi seguano le proprie passioni, e più della metà vorrebbe che usassero la propria ricchezza per avere un impatto positivo sul mondo.

Per quanto riguarda le priorità di investimento, malgrado la volatilità del mercato nel 2025 il Nord America rimane la principale destinazione di investimento (63%), seguita dall’Europa occidentale (40%) e dalla Cina (34%). Con lo sfondo di una rinnovata fiducia nella Grande Cina e nell’Asia-Pacifico in generale, il 42% dei miliardari prevede di aumentare l’esposizione alle azioni dei mercati emergenti nei prossimi dodici mesi. Riguardo alle azioni dei mercati sviluppati, più di quattro miliardari su dieci (43%) puntano a incrementare la propria esposizione, mentre il 7% opterà per una riduzione.

Guardando al futuro, i prossimi decenni vedranno un numero crescente di super ricchi: UBS stima che i miliardari trasferiranno circa 6900 miliardi di dollari di ricchezza a livello globale entro il 2040, di cui almeno 5900 miliardi ai figli, direttamente o indirettamente tramite i coniugi.

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