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PVL: presidente Jürg Grossen combattivo a due anni dalle federali

Keystone-SDA

A due anni dalle elezioni federali, il presidente dei Verdi liberali (PVL), Jürg Grossen ha tenuto un discorso combattivo dinanzi ai suoi delegati riunitisi oggi a Delémont (JU). Ha invocato una Svizzera liberale e aperta all'UE.

(Keystone-ATS) Il partito è in difficoltà nei sondaggi. Le previsioni a metà legislatura per il 2027 non sono incoraggianti, ma piuttosto preoccupanti, ha ammesso il bernese davanti ai delegati. Il barometro elettorale della SSR, pubblicato all’inizio del mese, indica un calo di 1,5 punti percentuali dei consensi (6,1% dei voti) per il partito. Inoltre, il PVL ha appena perso i suoi due seggi nel Parlamento giurassiano.

“Queste previsioni sono un segnale d’allarme! Dobbiamo suscitare nuovamente più entusiasmo per il nostro partito. Il PVL deve aredere con più vigore per avere successo!”, ha detto Grossen.

In seno ai Verdi liberali non mancano personalità di spicco come Tiana Moser (ZH) al Consiglio degli Stati o Katja Christ (BS), che presiederà il Consiglio nazionale nel 2027, ha ricordato il presidente. Inoltre, le decisioni politiche vanno nella direzione del partito, in particolare sul dossier europeo nonché sul clima e l’energia.

Situazione di crisi

Il PVL è tuttavia molto preoccupato per l’attuale situazione mondiale. “L’industria orologiera nel Giura soffre particolarmente per i dazi doganali americani del 39%, del tutto arbitrari”, ha ricordato Grossen. “In Ucraina la guerra continua a imperversare. Regole in vigore da decenni sono state gettate nell’oblio”, ha elencato.

I Verdi liberali intendono rafforzare i legami con i Paesi vicini che “non sono solo i più vicini a noi geograficamente, ma anche in termini di valori”. Grossen ha criticato aspramente l’UDC e i suoi “miti” sull’UE descritta come uno spaventapasseri.

Vantaggi del pacchetto di accordi con l’UE

Contrariamente a quanto affermano i democentristi, il pacchetto di accordi con l’UE consentirà alla Svizzera di partecipare all’elaborazione di nuove normative e di garantire la compatibilità delle regole, ha indicato Grossen. Oggi l’UE impone misure unilaterali al nostro Paese.

La clausola di salvaguardia volta a controllare l’immigrazione, giudicata inefficace dall’UDC, consentirà invece di risolvere i problemi là dove si presentano e non in modo globale per tutto il Paese, ha spiegato davanti ai delegati. “Se dovessero sorgere difficoltà in Ticino, si potrà reagire in quel Cantone, mentre a Basilea si potrà continuare a reclutare la manodopera tanto ricercata”, ha illustrato il presidente del PVL.

“Sono i retrogradi, i nostalgici del passato, che vogliono isolare la Svizzera. Ma nessuno deve proteggerci dai nostri amici europei. Non ci lasceremo rinchiudere in Svizzera”, ha affermato. Il PVL vuole una Svizzera liberale che offra alla popolazione la libertà di poter lavorare e studiare in tutta Europa.

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