PS: Beat Jans, dopo attacchi in Germania, non chiudiamoci

Il consigliere federale Beat Jans chiede una discussione obiettiva sulla sicurezza. Esprimendosi nel corso del congresso del partito socialista, il ministro della giustizia ha però messo in guardia: "non è chiudendo le frontiere che risolveremo il problema".
(Keystone-ATS) Per il socialista, ciò equivale a stigmatizzare i richiedenti asilo considerandoli tutti individui violenti, e sigillare le frontiere significherebbe stendere del filo spinato tra Svizzera e Germania: “entrambe le cose sono sbagliate e assurde”.
Il consigliere federale ha puntato il dito contro le “promesse vuote”: “è in questo modo che si mina la fiducia nella politica e nella democrazia”. Jans ha invece parlato di rafforzare la sicurezza interna: “ciò non avviene mettendo la polizia alle frontiere e facendo controllare i passaporti”.
Nel suo discorso il ministro socialista ha citato una serie di punti concreti su cui intervenire: tra le altre cose, il rafforzamento della lotta alla criminalità organizzata e alla violenza domestica e sessuale, una migliore cooperazione transfrontaliera tra le forze di polizia, ma anche una maggiore sicurezza sociale e una migliore integrazione dei rifugiati nel mondo del lavoro.
La Svizzera sta facendo meglio di altri Paesi in materia di asilo, ha sottolineato il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP): “Non dobbiamo mai dimenticare la ragion d’essere del sistema di asilo: offrire protezione a persone che sono fuggite da guerre e persecuzioni. Siamo fedeli alla nostra tradizione umanitaria. Stiamo parlando di esseri umani”