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Prezzi produzione e importazione: aumento mensile, calo annuo

Keystone-SDA

Leggeri segnali di aumento del rincaro sul fronte aziendale: in marzo, rende noto oggi l'Ufficio federale di statistica (UST), i prezzi alla produzione e all'importazione sono saliti dello 0,1% rispetto a febbraio.

(Keystone-ATS) Su base annua si registra invece ancora – per la 23esima volta di fila – una flessione (-0,1%).

Nel dettaglio, per quanto riguarda il dato sui soli prezzi alla produzione – che mostra l’evoluzione relativa ai prodotti indigeni – si è assistito rispettivamente a un incremento dello 0,1% mensile e dello 0,3% annuo, precisa l’UST.

Nel confronto con febbraio sono diventati più cari soprattutto i dolciumi a base di cacao e cioccolato nonché di caffè e tè trasformato. Al contrario, hanno registrato un calo i prezzi dei prodotti petroliferi.

Il secondo sottoindice, quello dei prezzi all’importazione, ha marciato sul posto nel paragone con il mese precedente, mentre si è osservata una diminuzione dello 0,9% rispetto a marzo 2024. Si è dovuto pagare di meno – nel parallelismo con febbraio – per i prodotti petroliferi, nonché per autoveicoli e parti per autoveicoli, preparati farmaceutici, alluminio e prodotti relativi. Più cari, tra gli altri, petrolio greggio e gas naturale.

L’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione è un indicatore congiunturale che riflette l’andamento dell’offerta e della domanda sui mercati dei beni. Il dato è considerato un parametro importante per capire lo sviluppo dei prezzi al consumo (cioè l’inflazione), poiché i costi di produzione sono normalmente trasferiti sui prodotti finali. Tuttavia mostra oscillazioni significativamente più marcate ed è molto più volatile a causa della forte dipendenza dalle materie prime.

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