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Prezzi elettricità in calo? Molto meno di quanto prima siano saliti

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) I prezzi dell’elettricità diminuiranno nel 2025, come di recente annunciato a spron battuto dagli operatori? Certo, ma molto meno di quanto siano aumentati nei due anni precedenti, rivela un’analisi di K-Tipp.

Nel 2023 le tariffe erano salite del 27% in media a livello svizzero e nel 2024 vi è stata un’ulteriore progressione del 18%, ricorda il il periodico consumeristico nel numero da oggi in edicola. Per una famiglia con un consumo annuo di 4500 kilowattora questo ha significato costi aggiuntivi che vanno da alcune centinaia di franchi a ben oltre 1000 franchi, a seconda del comune di residenza. Ora si prospetta un’inversione di tendenza: qualche giorno fa la Commissione federale dell’energia elettrica (Elcom) – cioè l’entità statale che funge da sorvegliante del settore – ha fatto sapere che l’anno prossimo il costo della corrente dovrebbe scendere in media del 10%.

Le società elettriche avevano giustificato i loro aumenti, talvolta massicci, principalmente con il forte incremento degli oneri di approvvigionamento. A titolo d’esempio il prezzo di negoziazione per la fornitura di elettricità nell’anno successivo, sulle apposite borse europee, era salito a circa 1000 euro per megawattora a metà del 2022. Alla fine di agosto di quest’anno il corso si aggirava però intorno ai 90 euro, quasi esattamente come tre anni prima. Durante l’intera estate 2024 il prezzo è stato più alto in media solo del 17% rispetto al 2021.

Le famiglie possono quindi aspettarsi che il prossimo anno la corrente sia significativamente più economica e che costi solo il 10-20% in più rispetto al 2022, l’anno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia? La risposta è no, secondo la ricerca effettuata da K-Tipp su un campione casuale di 40 società elettriche.

Ai consumatori 37 dei 40 operatori addebiteranno un costo leggermente inferiore rispetto all’anno in corso: ma 34 presentano tariffe comunque dal 25% al 93% più salate in confronto al 2022. E per la sola energia elettrica, escludendo i costi di utilizzo della rete e le imposte, 8 delle 40 società continueranno a far pagare l’anno prossimo più del doppio rispetto al 2022.

CKW – impresa della Svizzera centrale – ha da parte sua annunciato la riduzione tariffaria più significativa per il 2025: la bolletta per le famiglie dell’area di fornitura scenderà del 27% a 915 franchi, più o meno lo stesso livello del 2022. Secondo CKW il motivo principale è il forte calo dei prezzi internazionali dell’energia. I margini per una riduzione quindi ci sarebbero, commentano i cronisti della testata zurighese, che lamentano il fatto che CKW faccia però corsa praticamente da sola in materia di sensibili tagli alle tariffe.

In generale meno colpiti dalle oscillazioni dei prezzi nel commercio dell’elettricità sono i clienti dei fornitori che producono la maggior parte dell’energia nelle proprie centrali, come la EWZ della città di Zurigo e l’azienda elettrica cantonale di Nidvaldo. Entrambe le ditte figurano anche tra quelle più economiche nel 2025, in base al campione di imprese analizzato.

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