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Pianificazione ospedaliera: Cantoni vogliono mantenerne controllo

Keystone-SDA

I Cantoni vogliono mantenere il controllo della pianificazione ospedaliera. Si oppongono a un'estensione delle competenze della Confederazione e assicurano di voler rafforzare la cooperazione in questa materia.

(Keystone-ATS) “È ragionevole che i Cantoni siano responsabili della pianificazione ospedaliera”, scrive la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (GDK/CDS) in un comunicato pubblicato oggi al termine della sua assemblea plenaria. La pianificazione deve essere integrata “nel sistema sanitario regionale e legittimata democraticamente dalla popolazione interessata”. La Confederazione non dispone della necessaria vicinanza.

La GDK/CDS ricorda peraltro il ruolo svolto dai Cantoni nel finanziamento degli ospedali: contribuiscono per almeno il 55% ai costi delle prestazioni stazionarie – a medio termine, dopo la votazione di domenica, la quota dei Cantoni diminuirà e aumenterà quella degli assicurati. Se la responsabilità della pianificazione dovesse essere trasferita alla Confederazione, questa dovrebbe assumersi anche la responsabilità del finanziamento.

Le difficoltà economiche di molti ospedali non sono sfuggite all’attenzione dei politici, che hanno messo in discussione l’approccio dei Cantoni alla pianificazione ospedaliera. Diversi interventi alle Camere federali hanno chiesto un maggiore coordinamento o un ruolo più incisivo della Confederazione in questo settore.

Per il presidente della GDK/CDS e consigliere di Stato a Basilea Città Lukas Engelberger (Centro), “numerosi esempi illustrano la stretta collaborazione tra i Cantoni”. Il comunicato stampa cita ad esempio la medicina altamente specializzata.

La Conferenza ritiene che ci sia ancora spazio per un’ulteriore collaborazione al di là dei confini cantonali. A tal fine, ha adottato un mandato per completare le sue raccomandazioni sul coordinamento e la collaborazione tra Cantoni.

Il Comitato esecutivo della GDK/CDS si è espresso contro l’introduzione di una tassa per pazienti che si rivolgono ai pronto soccorso per casi di poco conto. La commissione competente del Consiglio nazionale vuole introdurre una tassa di 50 franchi se un paziente si reca al pronto soccorso senza essere stato indirizzato da un medico, da un centro di telemedicina o da un farmacista.

La conferenza ritiene che questo progetto non consentirà di raggiungere gli obiettivi prefissati. Inoltre teme che comporti una grande mole di lavoro amministrativo e un pesante onere per medici di famiglia e farmacisti.

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