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Più ottimismo nell’industria, meno nei servizi, dicono indici PMI

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) C’è un po’ più di ottimismo nell’industria e un po’ meno nei servizi, ramo in cui l’occupazione dà segnali preoccupanti.

È questa, in estrema sintesi, l’informazione che emerge dagli indici PMI elvetici, cioè dagli indicatori che illustrano il comportamento dei manager che, nelle imprese, si occupano degli acquisti aziendali.

Per quanto riguarda l’industria il parametro si è attestato in settembre a 49,9 punti, confermandosi per il 21esimo mese consecutivo al di sotto della soglia di crescita fissata a 50, ma solo per un soffio: rispetto ad agosto si assiste a un incremento di 0,9 punti, mentre su base annua la progressione è di 5,0 punti, ha indicato oggi UBS, istituto che nel 2023 è subentrato a Credit Suisse (CS) nel pubblicare questi indicatori.

Il dato fa sperare in una stabilizzazione e in una ripresa dell’attività industriale nei prossimi mesi, scrivono gli esperti di UBS. Gli specialisti della banca guidata da Sergio Ermotti interpretano le informazioni raccolte, attraverso un sondaggio, dall’associazione di categoria Procure.ch. L’indice è superiore alle previsioni degli analisti interrogati dall’agenzia Awp, che andavano da 46,0 a 48,5 punti.

Passando all’ambito dei servizi, il relativo indice PMI si è attestato in settembre a 49,8 punti, in flessione di 3,1 punti mensile e di 3,0 punti rispetto allo stesso mese del 2023. L’indicatore è quindi scivolato sotto la soglia di crescita e in questo caso delude le aspettative degli economisti, che andavano da 50,0 a 52,0 punti.

In entrambi i settori – industria e servizi – può essere osservato con particolare attenzione il segmento dell’impiego: nel ramo secondario il relativo sottoindice è salito a 48,7 (+3,0 punti mensile), mentre nel terziario scende ulteriormente (44,6, -4,0 punti), mantenendosi sotto la soglia di crescita, che segnala quando le imprese sono in numero più numeroso a voler ampliare l’organico. “Considerata l’importanza del comparto dei servizi per l’intero mercato del lavoro questo sviluppo deve essere osservato con preoccupazione”, scrivono i professionisti di UBS.

La versione svizzera dell’indice PMI si inserisce in una tradizione nata negli Stati Uniti che risale ai primi decenni del secolo scorso: è stato infatti nel 1931 che la National Association of Purchasing Management (NAPM) raccolse per la prima volta i dati degli acquisti. Oggi in tutto il mondo il PMI figura fra gli indicatori economici più seguiti per tastare il polso allo stato di un’economia. Normalmente gli indici vengono pubblicati il primo giorno feriale del mese, come è stato il caso oggi.

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