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Pescatori Indonesia contro Holcim, tribunale Zugo entra in materia

Keystone-SDA

Quattro pescatori indonesiani hanno accusato Holcim di contribuire al cambiamento climatico e chiedono al colosso elvetico un risarcimento danni. Il tribunale cantonale di Zugo ha deciso di entrare in materia, segnando una prima in Svizzera a livello giuridico.

(Keystone-ATS) È la prima volta che in Svizzera una corte entra nel merito di un’azione climatica. “Il tribunale ha accolto tutti i punti”, ha comunicato oggi l’Aiuto delle chiese evangeliche svizzere (ACES), la ONG che sostiene l’iniziativa dei ricorrenti.

“Questa decisione rappresenta un importante passo avanti per la giustizia climatica”, ha dichiarato l’ACES in una nota. I quattro pescatori dell’isola di Pari chiedono al produttore di cemento con sede a Zugo, oltre ad un risarcimento per i danni climatici che minacciano la loro isola, anche un contributo finanziario alle misure di protezione contro le inondazioni e una rapida riduzione delle emissioni di CO2.

Gli abitanti dell’isola situata nel Mare di Giava, a una quarantina di chilometri a nord di Giacarta, avevano esposto le loro argomentazioni già nel 2023 e a inizio settembre di quest’anno si era tenuta un’udienza presso la corte zughese per stabilire l’ammissibilità dell’azione. A loro avviso, il colosso elvetico, attivo a livello globale, è responsabile del cambiamento climatico che mette in pericolo le loro condizioni di vita.

Il tribunale cantonale ha respinto le obiezioni sollevate da Holcim e ha riconosciuto che i ricorrenti hanno diritto alla tutela giuridica. Prendendo atto della decisione del tribunale zughese, il gruppo svizzero ha dal canto suo contestato l’azione legale, sostenendo che la protezione del clima non rientra nelle competenze della corte bensì del legislatore e che i tribunali non sono il luogo appropriato per affrontare le sfide ambientali.

Holcim ribadisce di essere comunque determinata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il suo approccio è allineato all’obiettivo climatico di 1,5 gradi. “La nostra priorità resta accelerare la decarbonizzazione del settore delle costruzioni attraverso soluzioni innovative e sostenibili”, scrive il gruppo nella sua presa di posizione.

Nonostante sia la prima volta che un tribunale svizzero entra nel merito di una causa legata al clima, questa decisione non è un caso isolato, sottolinea dal canto suo l’ACES: “La rilevanza giuridica del cambiamento climatico è oggi riconosciuta dalle più alte corti del mondo”, afferma l’associazione. Holcim non possiede più cementifici in Indonesia dal 2019, ma i ricorrenti ritengono che il gruppo sia “coresponsabile dell’aumento delle temperature e, di conseguenza, dell’innalzamento del livello del mare”.

L’isola di Pari, abitata da circa 1’500 persone, è minacciata dall’innalzamento del livello del mare. Ha già perso l’11% del suo territorio e rischia di essere sommersa entro il 2050. Secondo uno studio citato dagli esperti climatici dell’ONU, cinque piccoli Stati insulari – Maldive, Tuvalu, Isole Marshall, Nauru e Kiribati – potrebbero diventare inabitabili entro il 2100, causando circa 600’000 rifugiati climatici.

L’azione contro Holcim rappresenta una prima assoluta per la giustizia elvetica: mai prima d’ora un’azienda svizzera era stata chiamata in causa in questo modo per una presunta responsabilità nei danni legati al cambiamento climatico.

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