Pernottamenti ancora in aumento in Svizzera

Il turismo si espande ulteriormente in Svizzera: in luglio sono stati registrati 4,9 milioni di pernottamenti, in progressione del 2,7% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso.
(Keystone-ATS) La crescita ha interessato sia gli stranieri (+2,5% a 2,7 milioni) che gli ospiti indigeni (+2,9% a 2,2 milioni), emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST).
A livello regionale avanza in modo marcato il Ticino (+12,9% a 393’000, con una quota di svizzeri del 62%), forse approfittando della meteo che è stata assai sfavorevole al nord delle Alpi, mentre i Grigioni sono linea con il dato nazionale (+2,6% a 602’000, svizzeri al 63%). In negativo spicca la zona di Zurigo (-1,2% a 743’000).
Tornando alla componente straniera, va sottolineato che gli ospiti più numerosi sono stati gli americani, che hanno generato 497’000 notti. Seguono i tedeschi (401’000), gli inglesi (217’000), i francesi (144’000), i cinesi (111’000), gli olandesi (108’000), i belgi (86’000), gli italiani (75’000), gli indiani (69’000) e i sauditi (62’000).
Sommando i dati da gennaio a luglio si arriva a 25,3 milioni di pernottamenti, con un incremento su base annua dell’1,6%. L’aumento è stato determinato soprattutto da chi arriva dall’estero (+2,9% a 13,1 milioni), mentre più tiepidi sono apparsi gli svizzeri (0,3% a 12,3 milioni).
Se l’anno proseguirà così il 2025 è destinato a presentare numeri da primato, come era già stato il caso nel 2024 e nel 2023. Le cifre faranno piacere agli operatori del settore, ma sono destinate a tenere vivo il dibattito tra coloro che denunciano una presenza turistica eccessiva anche in Svizzera, alla stessa stregua di un fenomeno riscontrabile in altre regioni del mondo. A questo scenario si somma il persistente afflusso migratorio. Entrambi gli elementi incrementano la pressione sui prezzi delle abitazioni, sulla rete dei trasporti e in generale sulla qualità della vita.