Papa: disegni, rose, foto, statua di Wojtyla ormai un altare votivo

Si è praticamente trasformata in un altare votivo la statua di San Giovanni Paolo II che domina il piazzale del Policlinico Agostino Gemelli a Roma.
(Keystone-ATS) Al tredicesimo giorno di degenza blindata di papa Francesco al decimo piano della struttura, la statua di Wojtyla è divenuta il punto di riferimento per sostare in preghiera, sgranare rosari, portare fiori, appendere disegni, lasciare foto dei propri cari. Qualcuno ha depositato un mazzo di rose bianche, i fiori preferiti da papa Francesco.
I disegni dei bambini sono tutti di supporto per Francesco con grandi arcobaleni e piccoli che si tengono per mano con il Pontefice. Un disegno allude anche ai bambini affetti da forme di autismo. Numerosi i tipi lumini rossi, ceri votivi alcuni con le immagini della Vergine, altri dello stesso Francesco, altri ancora di santi come padre Pio. C’è anche chi, molto prosaicamente, gli lascia un biglietto con scritto “Forza Ciccio”, mentre altri biglietti presentano nomi di donna, probabilmente parenti o amici che hanno incontrato la malattia. Le preghiere sotto la statua sono continue, da parte di religiosi, fedeli, avventori, curiosi.
All’ora di pranzo la messa celebrata dal vicario di Roma, il cardinale Baldo Reina, nella cappella nella hall del nosocomio è stata molto partecipata. Il cardinale Reina si è limitato a pregare e celebrare, senza rilasciare nessun commento ai tanti che hanno tentato di strappargli una parola in più, oltre a quelle pronunciate nell’omelia. Nessuna visita poi al Papa che comunque è stato informato della celebrazione e dell’abbraccio che con questa la comunità diocesana ha voluto portare al vescovo di Roma, Francesco, fin dentro l’ospedale.