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Pagamenti: libera scelta ancora garantita, ma il digitale avanza

Keystone-SDA

La libertà di scelta dei mezzi di pagamento per i consumatori svizzeri rimane ampiamente garantita nella vita quotidiana, ma il panorama generale si muove verso una digitalizzazione più spinta.

(Keystone-ATS) È quanto emerge dal terzo sondaggio sui mezzi di pagamento presso le imprese condotto nella primavera del 2025 dalla Banca nazionale svizzera (BNS) e i cui risultati sono stati pubblicati oggi. Lo studio, che ha coinvolto un ampio campione di circa 1900 aziende di diversi comparti, affiancato da un’indagine più mirata su una trentina di grandi società della vendita al dettaglio e dei trasporti pubblici, fotografa una situazione di transizione.

Nella vita di ogni giorno la possibilità di pagare con banconote e monete è ancora saldamente presente. La stragrande maggioranza delle imprese del commercio al dettaglio e dei servizi di alloggio e ristorazione continua ad accettare i mezzi di pagamento più comuni: contante, carte di debito e di credito, nonché app per smartphone. Dopo un periodo di stabilità tra il 2021 e il 2023 l’accettazione del contante nel commercio al dettaglio ha invece registrato un calo complessivo. Malgrado ciò tutte le grandi aziende del campione ristretto continuano a permettere il pagamento con i soldi fisici. E nel settore alberghiero e della ristorazione, il numerario è ancora accettato da oltre il 95% delle attività.

Guardando al prossimo futuro, ulteriori limitazioni all’uso del contante nei prossimi due anni sono previste solo in casi isolati, con una significativa eccezione: il trasporto pubblico. Le aziende di questo comparto pianificano infatti di eliminare progressivamente la possibilità di pagare con monete e banconote alle biglietterie automatiche o a bordo dei mezzi. La motivazione principale, secondo lo studio della BNS, risiede negli elevati costi di gestione, approvvigionamento e riversamento del denaro fisico.

Un dato significativo che emerge dall’indagine riguarda la percezione dei costi. Come già nel 2023, le aziende continuano a giudicare il contante più conveniente rispetto agli strumenti di pagamento digitale utilizzabili in loco. Molte imprese considerano infatti “problematiche” le spese e le commissioni elevate legate ai pagamenti senza contante. A tal proposito, un terzo delle aziende intervistate si è dichiarato insoddisfatto del proprio fornitore di servizi di pagamento.

Le criticità non risparmiano però lo stesso contante, specialmente per quanto riguarda le monete. Le aziende hanno espresso un livello di soddisfazione inferiore per i punti di approvvigionamento e riversamento delle monete rispetto a quelli per le banconote. Le principali fonti di malcontento sono le commissioni applicate e gli orari di apertura limitati. Inoltre per circa un quinto delle imprese il numero di punti dove rifornirsi di monete è considerato troppo scarso.

Il rapporto della BNS dedica una sezione anche ai bonifici istantanei, introdotti in Svizzera nell’estate del 2024. Nonostante il potenziale di innovazione la loro adozione è ancora agli albori: solo il 12% delle aziende li utilizza effettivamente per le proprie transazioni. Il resto del campione non ne ha mai sentito parlare (26%) o non ne fa uso (54%). La ragione principale? Semplicemente, al momento, non rientrano tra le esigenze dei loro fornitori, segno che la diffusione di questa nuova tecnologia richiederà ancora del tempo per affermarsi nell’ecosistema dei pagamenti nazionale.

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