Paesi Bassi: Wilders stacca la spina, cade il governo

Geert Wilders ha ritirato il suo sostegno alla coalizione, facendo così cadere il governo olandese. Lo hanno annunciato i leader del PVV e degli altri partiti della coalizione conservatrice dopo una breve consultazione. Lo riporta l'agenzia olandese ANP.
(Keystone-ATS) Il futuro del governo di destra guidato dall’indipendente Dick Schoof e e frutto dell’accordo di coalizione tra i sovranisti del PVV, il partito degli agricoltori BBB, la formazione di centrodestra NSC e i liberali del VVD era incerto dopo una riunione straordinaria sulla migrazione tenutasi ieri sera tra i leader della coalizione, al potere da meno di un anno.
Wilders ha spiegato che “il PVV ha promesso agli elettori la politica di asilo più severa di sempre. Ho presentato un piano e ho chiesto le firme ai partner della coalizione. Non l’hanno fatto. Quindi non ho avuto altra scelta che ritirare il nostro sostegno. Ho informato il primo ministro del ritiro dei ministri del PVV dal governo”. Il partito conta cinque ministri e quattro segretari di Stato.
“Ho firmato per la più rigorosa politica di asilo, non per la fine dei Paesi Bassi. È qui che finisce la nostra responsabilità”, ha aggiunto Wilders.
Da parte sua il leader dell’alleanza Verdi-laburisti ed ex commissario europeo Frans Timmermans, commentando sulle reti sociali la crisi politica scoppiata oggi in Olanda, ha scritto che “la gente è stufa, c’è bisogno di fare un po’ di pulizia. Penso che dovrebbero esserci nuove elezioni. Serve un nuovo mandato, in modo che si possa formare un governo nazionale che affronti davvero i problemi in modo solidale e garantisca la partecipazione di tutti”. “Al momento si vedono solo litigi, divisioni e paralisi. Non possiamo permettercelo”, ha concluso Timmermans.
Tra poco il governo si riunirà per una riunione d’emergenza. Sarà l’occasione – riferiscono i media olandesi – per decidere come procedere, dopo l’annuncio del leader sovranista che i suoi cinque ministri e quattro segretari di Stato lasceranno l’esecutivo.