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OSCE, tortura sistematica su civili e prigionieri guerra ucraini

Keystone-SDA

L'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) denuncia un forte aumento delle vittime civili in Ucraina e il persistere delle torture sistematiche nel Paese in guerra.

(Keystone-ATS) “L’intensificarsi degli attacchi alle città ucraine da parte della Federazione Russa continua a provocare un forte aumento delle vittime civili, mentre persiste la tortura sistematica di civili e prigionieri di guerra ucraini e un numero crescente di ucraini è perseguito dalle autorità russe con accuse inventate”, scrive oggi l’OSCE, che ha pubblicato il suo nuovo rapporto sulle violazioni dei diritti umani registrate nel Paese.

“La raffica di attacchi in corso contro civili e infrastrutture civili in Ucraina sta infliggendo sofferenze umane indicibili ed è in chiara violazione del diritto internazionale. Deploriamo questa evoluzione e ribadiamo l’obbligo fondamentale di tutte le parti in conflitto di rispettare le norme e i principi internazionali umanitari e dei diritti umani”, dichiara la direttrice dell’ODIHR, Maria Telalian.

I dati sulle violazioni del diritto internazionale forniti dall’ufficio dell’OSCE si basano sulle testimonianze di 90 testimoni e sopravvissuti, nonché sul monitoraggio e sulle informazioni open source presentate dalla Russia, dall’Ucraina e dalla società civile.

Secondo il rapporto, negli ultimi sei mesi la Russia ha continuato a utilizzare armi esplosive in aree densamente popolate. Le vittime civili accertate nelle aree controllate dal governo dell’Ucraina durante questo periodo sono state superiori di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Sebbene la portata e l’intensità differiscano, il rapporto rileva anche che le forze ucraine hanno effettuato attacchi in aree densamente popolate dell’Ucraina occupate dai russi. Il rapporto evidenzia inoltre un aumento significativo dei processi inventati contro civili ucraini e prigionieri di guerra da parte delle autorità russe, delle detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate perpetrate dalle autorità russe contro civili ucraini. Documenta inoltre il continuo uso diffuso e sistematico della tortura da parte delle autorità russe nei confronti di detenuti ucraini, sia civili sia prigionieri di guerra.

Inoltre, l’ODIHR ha registrato una serie di testimonianze di violenze sessuali legate ai conflitti perpetrate contro donne e uomini.

L’ufficio dell’OSCE invita tutte le parti coinvolte ad agire nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, che comprendono il divieto assoluto della tortura, l’obbligo di proteggere i civili e l’obbligo di assicurare garanzie di un processo equo.

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