Orologi: boom esportazioni in aprile, gli Usa acquistano in massa

Dopo un primo trimestre solo timidamente positivo le vendite di orologi svizzeri all'estero hanno registrato una forte accelerazione in aprile, sulla scia del boom di consegne verso gli Stati Uniti e della forte tonicità dei prodotti più cari.
(Keystone-ATS) Stando ai dati diffusi oggi dalla Federazione dell’industria orologiera (FH), nel quarto mese dell’anno le esportazioni si sono attestate a 2,5 miliardi di franchi, in progressione del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini di numero i segnatempo smerciati hanno presentato invece un incremento del 6,4% a 1,3 milioni.
A livello di singoli mercati dominano di gran lunga gli Stati Uniti (+149% a 852 milioni di franchi), che erano già di per sé il principale sbocco del made in Switzerland e che in aprile hanno beneficiato di una crescita eccezionale degli invii, in previsione dei dazi che poterebbero arrivare nei prossimi mesi. Al secondo posto figura il Giappone (+2% a 176 milioni), seguito da Regno Unito (+2% a 145 milioni), Singapore (-9% a 132 milioni), Cina continentale (-31% a 132 milioni) e Hong Kong (-23% a 131 milioni). Insieme questi sei mercati rappresentano il 62% delle vendite oltre frontiera. Va anche notato che se si facesse astrazione degli Usa il dato mensile complessivo diventerebbe negativo, nella misura del 6,4%.
In modo non perfettamente uniforme si presenta l’andamento delle esportazioni in relazione ai segmenti di prezzo. Gli orologi di meno di 200 franchi hanno mostrato un aumento del 10% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione dell’1%, il comparto 500-3000 segna +5%, mentre per la fascia oltre 3000 franchi si osserva un +23%.
Per l’intero settore il quadrimestre si chiude con un export in crescita (su base annua) del 4,0%.