Orban e Fico insieme sul Danubio, “difendiamo sovranità dall’Ue”

Il premier ungherese Viktor Orban e l'omologo slovacco Robert Fico hanno celebrato oggi il 130esimo anniversario del ponte Maria Valeria, che attraversando il Danubio collega le città di Esztergom, in Ungheria, e Sturovo, in Slovacchia.
(Keystone-ATS) Costruito nel 1895 e più volte distrutto nel corso delle due guerre mondiali, il ponte è stato ricostruito e riaperto nel 2001 con il sostegno dell’Ue, diventando un simbolo della cooperazione transfrontaliera tra i due Paesi.
“Due volte distrutto e due volte ricostruito, questo ponte è un simbolo vivente della nostra forza e resilienza condivise”, ha scritto Orban su X, tornando a ribadire che Budapest e Bratislava intendono difendere la loro sovranità e i loro valori “di fronte all’immigrazione clandestina, all’ideologia woke e ai burocrati guerrafondai di Bruxelles”.
Il premier ungherese è tornato anche ad attaccare l’Europa sull’Ucraina. “Come gli imperi del passato che ci hanno paralizzato, l’Ue è ora diventata un progetto di guerra”, ha ribadito durante le celebrazioni del 130esimo anniversario del ponte sul Danubio.
“I leader di Bruxelles puntano apertamente a sconfiggere la Russia sul fronte orientale nel prossimo decennio, una strategia che richiede l’allineamento politico, economico e strategico di tutti i cittadini e le nazioni dell’Ue”, ha sottolineato, affermando che l’Ue pretende che “ogni cittadino, impresa e Stato membro persegua questo obiettivo”.
Dal canto suo, il premier slovacco Fico ha dichiarato che “nessuno dovrebbe ordinarci dove prendere petrolio e gas, perché secondo il diritto internazionale è un Paese sovrano a decidere il proprio mix energetico. Condivido l’opinione del premier ungherese secondo cui, con la decisione politica e ideologica di tagliare completamente le forniture di combustibili fossili dalla Russia, l’Europa danneggerà non solo Ungheria e Slovacchia ma l’intera Ue”‘.