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OMS, incidenti stradali uccidono 1,2 milioni di persone l’anno

Keystone-SDA

Ogni anno, 1,2 milioni di persone perdono la vita sulle strade, più di un quarto sono ciclisti o pedoni. È il dato che emerge da un documento dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dedicato alle politiche per favorire la mobilità pedonale e su due ruote.

(Keystone-ATS) “Camminare e andare in bicicletta migliorano la salute e rendono le città più sostenibili. Ogni passo e ogni corsa aiutano a ridurre il traffico, l’inquinamento atmosferico e le malattie”, afferma il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Dobbiamo però rendere sicuri camminare e andare in bicicletta, in modo che più persone scelgano queste opzioni più sane e più verdi”, aggiunge.

Negli ultimi anni, sottolinea l’OMS, i decessi per i pedoni sulle strade sono leggermente diminuiti, mentre quelli per i ciclisti si sono stabilizzati. In alcune aree del pianeta, però, il trend è in controtendenza: nel sud-est asiatico, i decessi per pedoni sono aumentati del 42%; in Europa sono cresciuti del 50% i decessi per i ciclisti.

Cresce un po’ ovunque la sensibilità al movimento a piedi o in bici, anche se restano forti differenze locali. L’Europa ne è un esempio: a piedi e in bici sono la principale forma di mobilità per il 50% dei cittadini di Parigi mentre a Roma o ad Atene si scende sotto il 5%.

Il documento dell’OMS – dal titolo “Promoting walking and cycling. A toolkit of policy options” – punta a fornire ai politici, agli urbanisti e alla società civile strumenti per incentivare forme di mobilità sostenibile. “È urgente rendere più sicuro quello che dovrebbe essere il nostro mezzo di trasporto più naturale. Ciò è fondamentale per la sicurezza stradale, ma anche per la salute, l’equità e il clima”, dichiara Etienne Krug, direttore del dipartimento dell’OMS per i determinanti sociali della salute. “Chiediamo a tutti i settori, trasporti, salute, istruzione, di rendere la possibilità di camminare e andare in bici sicuro e accessibile a tutti”.

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