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Oltre 65’000 firme contro l’imposizione individuale

Keystone-SDA

Un'alleanza interpartitica composta da Centro, UDC, PEV e UDF ha depositato oggi 65'672 firme alla Cancelleria federale a Berna per il referendum contro l'introduzione dell'imposizione individuale.

(Keystone-ATS) L’alleanza sostiene che questo tipo di tassazione crea nuove disuguaglianze e rappresenta un “enorme mostro burocratico”.

L’imposizione individuale approvata dal Parlamento – e sulla quale il popolo sarà chiamato ad esprimersi probabilmente il prossimo marzo – non sopprime la penalizzazione del matrimonio e non porta una maggiore giustizia o uguaglianza, ritiene l’alleanza sostenuta anche dall’Unione svizzera dei contadini e dalla comunità d’interessi per le famiglie di tre figli e più (IG Familie 3plus).

Secondo gli oppositori alla riforma, quest’ultima crea al contrario nuove disuguaglianze: le famiglie, i single e la classe media sarebbero gravati maggiormente, mentre i nuclei famigliari con due redditi elevati ne trarrebbero vantaggio.

In particolare le coppie in cui solo un partner lavora o in cui i redditi sono molto diversi dovrebbero pagare in futuro tasse più elevate rispetto alle coppie con redditi simili. “Questo non tiene conto della realtà sociale di molte famiglie e le penalizza ingiustamente”, critica l’alleanza.

La tassazione individuale complica ulteriormente il sistema e “ignora il contributo essenziale delle famiglie”, in particolare quando uno dei genitori svolge un lavoro non retribuito: “Questo lavoro merita riconoscimento e non deve essere penalizzato fiscalmente”, affermano i contrari alla riforma.

I referendari ritengono inoltre che l’imposizione individuale sia un “vero e proprio mostro burocratico”: l’imposizione individuale dovrebbe essere introdotta a tutti i livelli dello Stato, dalla Confederazione ai Comuni.

Le coppie sposate dovrebbero compilare due dichiarazioni dei redditi, che rappresenterebbero circa 1,7 milioni di dichiarazioni supplementari all’anno. Ciò comporterebbe un enorme carico amministrativo, costi elevati e obbligherebbe ogni anno a una “fastidiosa” divisione dei beni tra i coniugi.

Il comitato referendario ritiene che la discriminazione delle coppie sposate in materia di imposta federale diretta possa essere eliminata senza modificare interamente il sistema. Tale constatazione è condivisa da dieci cantoni, che hanno deciso di lanciare un referendum cantonale, uno strumento estremamente raro.

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