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No a referendum contro accelerazione procedure centrali elettriche

Keystone-SDA

Sei grandi organizzazioni ambientaliste svizzere rinunciano a lanciare un referendum contro la modifica della Legge sull'energia, che accelera la procedura per 16 grandi progetti idroelettrici, limitando però il loro diritto di ricorso.

(Keystone-ATS) Lo hanno annunciato oggi in una nota congiunta, sottolineando di voler continuare ad impegnarsi in maniera costruttiva affinché lo sviluppo delle energie rinnovabili avvenga in maniera rapida e rispettosa della natura.

Le Camere hanno approvato la modifica nella sessione autunnale, in modo che sia possibile pianificare e autorizzare più rapidamente centrali solari, parchi eolici e centrali idroelettriche di importanza nazionale. Per quanto riguarda i 16 progetti idroelettrici, tra cui Sambuco (TI) e Chlus (GR), i ricorsi delle organizzazioni ambientaliste saranno ammessi solo a livello cantonale, senza possibilità di chiamare in causa il Tribunale federale.

Nel comunicato odierno, redatto dall’alleanza per l’ambiente – composta da Pro Natura, Birdlife, WWF, Greenpeace, Associazione traffico e ambiente e Fondazione svizzera per l’energia – non mancano le critiche al passo compiuto dal Parlamento. “In un ordinamento giuridico come quello svizzero, in cui persino le multe per divieto di sosta possono essere impugnate fino al Tribunale federale, questa limitazione delle istanze di ricorso risulta inappropriata ed inopportuna”, viene sottolineato”.

Le organizzazioni si dicono però convinte che i 16 grandi progetti in questione – così come altri – possano essere realizzati nel rispetto della legge e della natura. “Occorre però che i conflitti d’interesse siano affrontati il prima possibile, gli interessi in gioco soppesati con attenzione e i siti e i progetti pianificati con lungimiranza.”

La rinuncia al referendum era prevista. Già nel dibattito parlamentare né i Verdi né il PS si erano detti convinti della limitazione del diritto di ricorso. Avevano però ritenuto che il progetto fosse comunque importante per l’attuazione della transizione energetica, prioritaria per la sinistra.

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