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Netanyahu, recuperato a Gaza il corpo di Idan Shtivi

Keystone-SDA

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha dichiarato che nel corso di un'operazione speciale condotta dall'Idf e dallo Shin Bet a Gaza è stato recuperato il corpo di Idan Shtivi, 28 anni, ucciso il 7 ottobre 2023 al Festival Nova e portato nella Striscia dai terroristi.

(Keystone-ATS) Netanyahu ha ricordato che Idan era uno studente brillante, una persona di grande coraggio, che durante l’attacco terroristico al festival cercò di aiutare e salvare numerose persone.

“In quel tentativo eroico è stato assassinato e il suo corpo rapito da Hamas e portato a Gaza. Con mia moglie ci uniamo a tutto il popolo di Israele per porgere le più sentite condoglianze alla famiglia Shtivi”, ha affermato il primo ministro, aggiungendo la sua gratitudine all’Idf e allo Shin Bet “per la loro operazione determinata e coraggiosa”.

Netanyahu ha sottolineato che finora sono stati riportati in patria 207 ostaggi, di cui 148 in vita, e ha ribadito: “continueremo ad agire instancabilmente, con determinazione e con ogni mezzo, per riportare tutti i nostri ostaggi, vivi o morti, a casa”.

Intanto, la madre di un ostaggio israeliano detenuto nella Striscia di Gaza da quasi 23 mesi ha minacciato il premier, Benyamin Netanyahu, di intentare una causa per “omicidio” se suo figlio non verrà rilasciato vivo.

“Netanyahu, se il mio Matan torna in una bara (…), mi assicurerò personalmente che tu venga accusato di omicidio”, ha dichiarato Einav Zangauker, figura di spicco dell’Hostage Families Forum di Tel Aviv, prima di una manifestazione che chiedeva il loro rilascio.

Matan Zangauker è stato rapito il 7 ottobre 2023, insieme ad altre 200 persone, durante l’attacco senza precedenti del movimento islamista Hamas nel sud di Israele, che ha innescato la guerra a Gaza.

“Se Netanyahu sceglie di occupare la Striscia di Gaza invece di accettare l’accordo (di tregua) attualmente proposto, equivarrà a giustiziare i nostri ostaggi e i nostri cari soldati”, ha aggiunto durante una conferenza stampa fuori dal ministero della Difesa. Non lontano dall’edificio, migliaia di manifestanti chiedevano il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza.

Delle 251 persone rapite il 7 ottobre, 47 rimangono a Gaza, di cui circa 20 presumibilmente vive. Le rappresaglie militari israeliane hanno causato almeno 63.371 morti nella Striscia di Gaza, per lo più civili, secondo i dati del ministero della Sanità di Hamas, ritenuti affidabili dalle Nazioni Unite.

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