Nel 2023 meno annunci di posti vacanti rispetto all’anno precedente
(Keystone-ATS) Nel 2023 sono stati annunciati molti meno posti vacanti (287’671) rispetto all’anno precedente (476’597).
Ciò è dovuto al calo della disoccupazione nel 2022, che ha comportato un minor numero di generi professionali soggetti all’obbligo di annuncio. Lo indica oggi in una nota la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).
I tre settori con il maggior numero di notifiche sono stati, come negli anni precedenti, quelli dell’industria, delle costruzioni e della ristorazione.
In vigore dal primo luglio 2018, frutto dell’applicazione “light” dell’iniziativa popolare dell’UDC sull’immigrazione di massa, l’obbligo imposto ai datori di lavoro di annunciare gli impieghi vacanti per professioni con disoccupazione oltre il 5% viene monitorato regolarmente dalla SECO.
Calo della disoccupazione
Dopo che, nel 2021 e nel 2022, è stato necessario ampliare l’elenco dei generi professionali soggetti all’obbligo di notifica a causa della crescita della disoccupazione, nel 2023 il numero di professioni soggette all’obbligo è di nuovo diminuito notevolmente a causa del basso tasso di disoccupazione nel periodo di determinazione (dal quarto trimestre 2021 al terzo trimestre 2022), precisa la SECO.
Nel 2023, le persone occupate nei generi professionali soggetti all’obbligo di annuncio (8,2 %) erano solo la metà rispetto all’anno precedente (19,8 %). Con la riduzione dell’estensione, è quindi diminuito anche il numero di posti vacanti annunciati.
Anche nel 2024 si prevedono pochi annunci
Considerato il costante basso livello di disoccupazione nel periodo di riferimento, anche nel 2024 saranno di nuovo soggetti all’obbligo di notifica meno generi professionali. La SECO prevede che la quota scenda dall’8,2% al 3,2%.
Ad esempio i generi professionali – quali addetti alle pulizie in uffici, esercizi alberghieri ed altri esercizi, con un totale di 80’000 occupati – dal 2024 non sono più soggetti all’obbligo di annuncio. Anche due professioni che rientrano nel settore della ristorazione (impiegati di ristorazione, responsabili di servizio) non sono più soggetti all’obbligo.
Proposte degli uffici regionali di collocamento
Nel 2023, gli uffici regionali di collocamento (URC) hanno fatto delle proposte di collocamento per circa la metà degli annunci, permettendo così il collocamento di 4’111 persone. In termini percentuali, queste cifre sono paragonabili a quelle dell’anno precedente. Le persone in cerca d’impiego beneficiano direttamente del vantaggio informativo registrandosi nell’area protetta della piattaforma di lavoro “Job-Room” e candidandosi poi di propria iniziativa.
La SECO ha inoltre esaminato l’organizzazione e il sistema di controllo interno di due Cantoni pilota (SG, LU) nell’ambito dell’obbligo di annuncio dei posti vacanti. Entrambi i Cantoni svolgono i compiti loro assegnati in modo adeguato, precisa ancora la nota.