Musk mette nel mirino del DOGE l’oro di Fort Knox

Mentre dalla Casa Bianca arriva la sorprendente affermazione che Elon Musk "non ha autorità formale per prendere decisioni", il capo del DOGE continua le scorribande nei palazzi del governo.
(Keystone-ATS) L’ultimo bersaglio dell’uomo più ricco del mondo, che ha già demolito la USAID e l’Ufficio per la Protezione dei Consumatori minacciando di fare lo stesso con il Dipartimento dell’Istruzione, per passare a scandagliare su IRS e Social Security, sarebbe l’oro di Fort Knox.
Sembra il copione di un film di James Bond, ma il senatore del Kentucky Rand Paul (un ex Tea Party) ha preso sul serio il compito di coinvolgere Musk in una verifica sulle riserve auree della base dove sarebbero conservati lingotti pari a 425 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti hanno la più grande riserva d’oro del mondo tra Fort Knox e i caveaux della Federal Reserve Bank di New York: “Penso che a Fort Knox ritengano che non sia necessario sottoporli a verifica continuamente, ma più luce viene fatta, meglio è. Servirà ad attirare l’attenzione sul fatto che l’oro ha ancora valore e, implicitamente continua a conferire valore al dollaro”, ha detto Paul: “È per questo che non ce ne liberiamo”.
Fort Knox, che ha fatto da sfondo a film da Goldfinger a Die Hard e Superman II, è senza dubbio il target più pittoresco tra quelli che finora il DOGE ha messo nel mirino. Altri bersagli come l’agenzia delle entrate, di cui uno dei “baby nerd” del tycoon starebbe per ottenere le chiavi, o la Social Security a cui fanno capo le pensioni di 70 milioni di anziani, hanno creato allarme nell’opinione pubblica. A Washington la capo pro-tempore della Social Security Michelle King si è dimessa per “disaccordi” con Musk sull’accesso a dati sensibili dell’agenzia che il DOGE tenta di manipolare su X con grafici a effetto (“venti milioni di ultracentenari negli USA!”, “più numeri di social security – l’equivalente del codice fiscale – che abitanti del Paese!”). Negli USA la Social Security è sacra: la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt è stata costretta a smentire con la Fox “reporter di fake news” che “alimentano la paura” tra i pensionati: il presidente Donald Trump – ha detto – ha ordinato a Musk di limitarsi a identificare “frodi” nel programma”, le pensioni degli anziani sono al sicuro.
Un muro di segretezza circonda il DOGE di cui Musk si proclama comandante in capo. Hanno così sorpreso le dichiarazioni di un funzionario della Casa Bianca, Joshua Fisher, davanti alla giudice Tanya Chutkan che sta esaminando il ricorso degli attorney general democratici contro Musk e il DOGE: “Musk è un dipendente della Casa Bianca, non è l’amministratore del DOGE”. Continua intanto a far discutere lo stile con cui, in nome della lotta al “woke” e alla difesa del free speech, il patron di Tesla si sente libero di dire ciò che vuole, prendendosela anche con categorie vulnerabili. “Il direttore non vedente di un gruppo di controllo finanziato da George Soros dichiara di non vedere prove di sprechi del governo”, si leggeva in un tweet che Musk, usando il suo account da 200 milioni di follower, ha rilanciato aizzando l’odio in rete con tanto di faccine emoji che ridono fino alle lacrime.