Muore Prescott, l’ex vicepremier britannico nel governo Blair
Lord John Prescott, ex vice primo ministro nel governo di Tony Blair, è morto all'età di 86 anni. Lo riferiscono i media britannici.
(Keystone-ATS) Figura nota per la sua franchezza e la verve popolare, Prescott è stato per 10 anni vicepremier sotto Tony Blair, fra il 1997 e il 2007, prima d’essere designato membro della Camera dei Lord nel 2010.
In un comunicato che ne annuncia la morte, la moglie e i due figli di Lord Prescott affermano che era stato ricoverato recentemente in una casa di cura, affetto da Alzheimer.
“Siamo profondamente addolorati nell’informarvi che il nostro amato marito, padre e nonno, John Prescott, è morto serenamente all’età di 86 anni”, hanno detto. Prescott si è spento circondato dalla famiglia e dalla musica jazz di Marian Montgomery, si legge nel comunicato della famiglia.
Come ricorda la Bbc, Prescott aveva cessato di essere un membro effettivo della Camera dei Lord nel luglio di quest’anno per mancata presenza, avendo parlato solo una volta in aula da quando era stato colpito da un ictus nel 2019.
Sono tanti i tributi da tutto il mondo della politica britannica all’uomo che è stato più a lungo in carica come vicepremier, a partire dal primo ministro laburista Keir Starmer, secondo cui si è spento “un vero gigante del Labour” e uno degli “architetti chiave di un governo che ha trasformato la vita di milioni di persone”.
Mentre Blair ha reso omaggio a “una delle persone di maggior talento” che abbia incontrato in politica. Ma Prescott è soprattutto ricordato come uno dei pochissimi reduci del blairismo disposto a sposare la svolta a sinistra compiuta a suo tempo dall’ex leader del Labour Jeremy Corbyn, al cui fianco si era schierato in occasione del voto politico del 2017. Non solo, l’ex vicepremier nel 2016 denunciò come “illegale” la guerra in Iraq condotta insieme agli Usa di George W. Bush nel 2003, quando era il n. 2 di Blair.
Aveva ammesso anche di dover convivere con il senso di colpa per aver fatto parte di un governo che prese una “decisione catastrofica”. “Rimuovendo Saddam Hussein abbiamo aperto il vaso di Pandora”, scrisse Prescott. E allo stesso tempo accusò Blair d’aver tenuto largamente all’oscuro il gabinetto dei suoi ‘patti’ con l’allora presidente americano.