Mons. Morerod vuole un registro del clero consultabile online

Il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), Charles Morerod, vuole introdurre un registro per il clero. "Ogni parrocchia potrà così controllare via smartphone se ci sono reclami o restrizioni", ha detto Mons. Morerod in un'intervista.
(Keystone-ATS) Un sistema del genere è attualmente in vigore nella sua Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ha precisato mons. Morerod in un’intervista pubblicata oggi sulla Neue Zürcher Zeitung.
In un’intervista alla rubrica Forum della tv romanda RTS, il vescovo precisa di non essere contrario a un registro nazionale, ma intende in un primo tempo iniziare dalla sua diocesi.
Il vescovo ha preso come modello la Francia, sottolineando che lì esiste già un sistema digitale. I sacerdoti riceverebbero una carta d’identità con un codice QR. Al momento del reclutamento di nuovi preti, le parrocchie sarebbero in grado di verificare se la persona interessata ha avuto precedenti condanne.
Secondo mons. Morerod, non tutti i membri della CVS sono convinti di questo sistema, poiché il modello francese è meno conosciuto nella Svizzera tedesca. “Ma il processo è iniziato”, ha aggiunto.
“Un processo di apprendimento”
La gestione degli abusi da parte della Chiesa cattolica romana è un tema ricorrente dopo la pubblicazione di uno studio dell’Università di Zurigo nel 2023. La ricerca ha dimostrato che i sacerdoti e i membri degli ordini religiosi hanno commesso più di 1’000 casi di abusi sessuali in Svizzera dal 1950, un numero che potrebbe essere superiore se si tiene conto dei casi non denunciati. Non appena il rapporto è stato presentato, la Chiesa ha annunciato misure per combattere gli abusi sessuali e il loro occultamento.
Sulla questione della protezione di autori e vittime, il presidente della CVS ha dichiarato al quotidiano zurighese: “io stesso ho fatto un apprendistato”. Questo processo è iniziato quando il vescovo friburghese ha iniziato a parlare e ad ascoltare le persone che hanno subito abusi, ha detto Mons. Morerod, aggiungendo: “molti nella Chiesa, tuttavia, non hanno avuto questa esperienza fino ad oggi – di conseguenza, anche a loro manca il processo di apprendimento”.