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MO: Netanyahu, sauditi possono fare Stato palestinese in Arabia

Keystone-SDA

In un'intervista rilasciata a Channel 14, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che l'Arabia Saudita ha abbastanza territorio per fornire uno Stato ai palestinesi.

(Keystone-ATS) “I sauditi possono creare uno Stato palestinese in Arabia Saudita, hanno molta terra laggiù”, ha affermato. Lo riporta il Jerusalem post.

Sulla possibilità di uno Stato palestinese come condizione per la normalizzazione, Netanyahu ha affermato che non avrebbe stipulato “un accordo che metta in pericolo lo Stato di Israele”.

“Dopo il 7 ottobre? – ha detto Netanyahu – Sai cos’è? C’era uno Stato palestinese, si chiamava Gaza. Gaza, guidata da Hamas, era uno Stato della Palestina, e guarda cosa abbiamo ottenuto: il più grande massacro dall’Olocausto”, ha detto il primo ministro.

Intanto, Il portavoce dell’ala militare di Hamas ha annunciato che l’organizzazione ha inoltrato ai Paesi mediatori la lista dei tre ostaggi che saranno rilasciati domani nell’ambito dell’accordo con Israele. Lo riporta Ynet.

Hamas ha inoltre accusato Israele di aver impedito l’ingresso nella Striscia di Gaza di mezzi pesanti per la sgombero delle macerie, mezzi che il movimento palestinese ritiene necessari per estrarre i corpi degli ostaggi israeliani. “Impedire l’ingresso di macchinari e attrezzature pesanti necessari per rimuovere 55 milioni di tonnellate di detriti… influenzerà senza dubbio la capacità della resistenza di estrarre i prigionieri (ostaggi) morti”, ha affermato Salama Marouf, portavoce dell’ufficio stampa di Hamas a Gaza.

Dal canto suo, il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi ha promosso una intensificazione dei contatti tra ministri degli Esteri dei Paesi arabi per ribadire e difendere le note posizioni rispetto alla situazione a Gaza e il piano proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump: nessuna deportazione dei palestinesi fuori dalle loro terre e unica soluzione duratura quella a due Stati. Lo riporta su fb il ministero degli Esteri egiziano riferendo di intensi contatti telefonici avuti nella giornata di oggi dopo la riunione della settimana scorsa.

“Nell’ambito del coordinamento delle posizioni arabe e della consultazione sugli aggiornamenti della questione palestinese e sulle situazioni catastrofiche nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania – si legge nella nota – il ministro degli Esteri egiziano Abdul Atty ha avuto intense comunicazioni nelle scorse ore nell’ambito delle istruzioni del Presidente della Repubblica con un certo numero di suoi omologhi arabi, di Arabia Saudita, Emirati, Kuwait, Sultanato dell’Oman, Bahrein, Giordania, Iraq, Algeria, Tunisia, Mauritania e Sudan”.

Nel corso dei contatti è stata “sottolineata la stabilità della posizione araba nei confronti della questione palestinese, che respinge qualsiasi misura volta all’evacuazione del popolo palestinese dalle sue terre”, “alla luce del fatto che queste percezioni e idee rappresentano una palese violazione del diritto internazionale”. E’ stata ribadita poi “all’unanimità la necessità di cercare una soluzione politica duratura e giusta alla questione palestinese attraverso l’unica via pratica, ovvero la creazione di uno Stato palestinese indipendente sulle linee del 4 giugno 1967 e della sua capitale Gerusalemme Est, secondo le norme giuridiche internazionali”.

Nella nota si sollecita infine “l’attuazione degli aiuti umanitari a ritmo accelerato e degli sforzi per andare avanti con progetti, programmi di ripresa e ricostruzione, senza che i palestinesi lascino Gaza”.

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