MO: Netanyahu, nessun cessate il fuoco, avanti i combattimenti
(Keystone-ATS) “La notizia riguardante un cessate il fuoco è errata, il primo ministro Benyamin Netanyahu non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito all’annuncio”. Lo ha dichiarato l’ufficio del premier.
Netanyahu ha dato ordini all’esercito a continuare i combattimenti con tutta la forza.
In precedenza, funzionari del governo israeliano avevano affermato che è stato dato il via libera al cessate il fuoco per la tregua e i negoziati con Hezbollah, mediati dai Paesi occidentali. Lo riporta Canale 12.
Tuttavia gli alti funzionari del governo avevano chiarito che Israele ha le sue condizioni per una tregua e si stima che difficilmente Nasrallah le accetterà.
L’ufficio del premier uscente libanese, Najib Miqati, ha confermato ai media locali a Beirut che Miqati non ha firmato alcun accordo di tregua con Israele, smentendo quanto era stato in precedenza riferito da alcuni media israeliani.
L’ufficio di Miqati ha confermato comunque di essere in contatto diretto, insieme al presidente del Parlamento Nabih Berri, alleato di Hezbollah, con il segretario di Stato Usa Anthony Blinken e con l’inviato speciale americano Amos Hochstein.
Intanto, decine di razzi sono stati lanciati nell’ultimo attacco missilistico contro San Giovanni d’Acri, cittadina costiera pochi chilometri a nord di Haifa. Lo riferisce Ynet che aggiunge che alcuni missili sono stati intercettati dal sistema Iron Dome e, per il momento, non ci sono segnalazioni di cadute o impatti diretti.
Nel frattempo, sono migliaia i cittadini britannici bloccati in Libano nonostante l’appello lanciato ieri dal premier Keir Starmer a “lasciare immediatamente” il Paese sullo sfondo dell’escalation militare fra Israele ed Hezbollah. E’ quanto riporta Bbc News, secondo cui il loro numero è tra le 4 mila e le 6 mila persone, inclusi i familiari.
L’emittente pubblica del Regno Unito ha raccolto le testimonianze di alcuni di loro, che non sono riusciti a trovare voli disponibili all’aeroporto di Beirut dopo la sospensione dei collegamenti da parte delle principali compagnie aeree internazionali.
Dal canto suo, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un colloquio con il premier libanese, Najib Mikati, ha affermato che “la comunità internazionale deve mettere in pratica in modo urgente una soluzione che fermi l’invasione di Israele” in Libano.
Durante un incontro presso la Turkish House di New York, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il leader turco ha sottolineato che “Israele viola i diritti umani fondamentali e commette un genocidio di fronte al mondo”, riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.