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MO: Netanyahu, “sì a tregua prolungata ma rapiti tutti liberi”

Keystone-SDA

"Sono pronto per un cessate il fuoco prolungato, a condizione che tutti i rapiti vengano rilasciati. E' questione di giorni o ore. Aspettiamo la risposta di Hamas e poi può iniziare subito".

(Keystone-ATS) Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrando alcuni familiari dei rapiti nel tardo pomeriggio.

Netanyahu, nell’incontro con il Forum delle famiglie che hanno perso i propri cari combattendo a Gaza, ha affermato che Israele monitorerà attentamente il rispetto dell’accordo da parte di Hamas e che ogni violazione sarà contrastata con una forte risposta, mai vista prima da Hamas. Lo riporta il Times of Israel.

Secondo quanto riportato da Channel 12, Netanyahu ha detto alle famiglie che Hamas non ha ancora risposto alla proposta finale di accordo per la presa degli ostaggi. Su Kan i funzionari israeliani hanno affermato che “siamo agli sgoccioli”. Le regole del gioco cambieranno dal momento in cui il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump entrerà alla Casa Bianca, ha affermato Netanyahu, secondo quanto riportato da Channel 12.

Il premier ha convocato per questa sera una riunione d’urgenza con i vertici della sicurezza. L’incontro si concentrerà proprio sull’esame dell’accordo sul rilascio degli ostaggi.

Secondo i media israeliani, la consultazione includerà alti funzionari dell’Idf, il capo di stato maggiore Herzi Halevi e rappresentanti delle agenzie di intelligence David Barnea per il Mossad e Ronen Bar per lo Shin Bet.

Dal canto suo, Hamas non ha ancora fornito la sua risposta ai mediatori perché Israele non ha presentato le mappe del ritiro delle sue truppe da Gaza: lo ha detto un funzionario di Hamas a Reuters.

Intanto, a Gaza, distrutta dopo un anno di bombardamenti, i palestinesi aspettano “con il fiato sospeso” l’accordo di cessate il fuoco. La Bbc ha raccolto alcune voci degli abitanti sopravvissuti tra la speranza di un nuovo inizio e il timore che l’intesa duri poco e non porti alla fine della guerra.

“Non riesco a credere di essere ancora viva nella mia città: aspettavamo l’accordo con il fiato sospeso”, racconta la diciassettenne Sanabel, che vive con la sua famiglia nella casa parzialmente distrutta a Gaza City. Sanabel dice che tutti a Gaza “si sentono felici, allegri, ottimisti nel rivedere i loro migliori amici, nel vedere le loro famiglie sfollate ricominciare da capo”.

La giovane aggiunge che la prima cosa che farà quando la guerra finirà sarà vedere la sua migliore amica che è stata sfollata, “abbracciarla forte” e “recuperare ogni momento” perso durante la loro separazione.

Ma nonostante l’ottimismo, si teme che il cessate il fuoco non duri. “Non voglio un cessate il fuoco per un anno o per cinque mesi. Voglio un cessate il fuoco […] per il resto delle nostre vite”, afferma Sanabel.

Khalid, che vive a Jabalya, a nord della Striscia di Gaza, afferma che la gente di Gaza “spera che il cessate il fuoco avvenga presto perché stanno soffrendo sempre di più”. “La gente nel sud di Gaza sta organizzando una festa perché pensa che il cessate il fuoco sarà presto”, aggiunge.

Frattanto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi hanno affermato nel corso di una telefonata che la “flessibilità” è necessaria da tutte le parti per consolidare una tregua a Gaza tra Israele e Hamas. Lo ha reso noto l’ufficio di Sisi.

Un portavoce del leader egiziano ha affermato che “i due presidenti hanno esaminato gli ultimi sviluppi nei negoziati e hanno sottolineato l’importanza dell’impegno delle parti interessate a superare gli ostacoli e mostrare la flessibilità necessaria per raggiungere un accordo”.

Attacco aereo

Nel frattempo, un attacco aereo israeliano su Gaza city ha ucciso in serata due palestinesi e ha ferito diverse persone: lo riferisce Wafa.

Secondo l’agenzia palestinese, un caccia israeliano ha effettuato un raid aereo contro un raduno di civili nei pressi dell’incrocio di As-Saraya a Gaza.

In serata, il ministero della Salute palestinese ha annunciato che a seguito di un attacco aereo israeliano anche in Cisgiordania sono rimaste uccise quattro persone.

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