MO: Gallant, “attacco all’Iran letale, preciso e sorprendente”

(Keystone-ATS) “Il nostro attacco (all’Iran) sarà letale, preciso e soprattutto sorprendente, non capiranno cosa è successo e come”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, come riporta Haaretz.
Gallant ha parlato durante una visita all’Unità 9900 dell’intelligence dell’Idf, che raccoglie informazioni nei teatri di guerra.
Il ministro della Difesa ha detto che l’attacco lanciato dall’Iran su Israele la settimana scorsa è stato “aggressivo, ma hanno fallito perché sono stati imprecisi”. E dopo l’attacco le piste dell’aeronautica sono rimaste operative, non sono stati subiti danni agli aerei e non ci sono state vittime tra militari e civili.
Da parte sua, il premier Benyamin Netanyahu convocherà domani un gabinetto di sicurezza sull’Iran. Lo riferisce Axios, ricordando che secondo la legge israeliana il primo ministro ha bisogno di un voto del gabinetto per un’azione militare significativa che potrebbe portare a una guerra totale con Teheran.
La rappresaglia israeliana, hanno detto funzionari al sito, “sarà significativa e comprenderà probabilmente una combinazione di raid aerei contro obiettivi militari in Iran e attacchi sotto copertura, come quello che ha ucciso il leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran”.
Dal canto loro, diversi deputati del Parlamento iraniano hanno chiesto in una lettera al Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell’Iran, e nel mezzo dell’escalation di tensione tra Teheran e Tel Aviv, di rivedere la dottrina nazionale sulla Difesa che proibisce la costruzione o l’uso di armi nucleari, secondo quanto riportato dall’agenzia Isna.
La fabbricazione o l’uso di armi nucleari sono stati dichiarati in Iran Haram (religiosamente proibiti) in una Fatwa (regola islamica) dal leader Ali Khamenei, dopo che gli Stati Uniti, i suoi alleati e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) avevano sollevato la preoccupazione che le attività nucleari dell’Iran potessero portare alla fabbricazione di bombe atomiche.
“Oggi c’è bisogno di rivedere la dottrina, perché la questione è ora il fronte della resistenza, la cui speranza è riposta nell’Iran”, si legge nella lettera, firmata da almeno 39 legislatori, aggiungendo: “Secondo il Fiqh (la giurisprudenza islamica), una fatwa può essere cambiata, a seconda del tempo e del luogo, oppure può essere sostituita con una nuova”.
Intanto, la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu è durata 50 minuti. Lo riporta il sito Ynet ricordando che la conversazione è avvenuta a un mese e mezzo dall’ultimo contatto diretto tra i due leader. Alla telefonata, conferma Ynet, si è unita anche la vicepresidente e candidata alla Casa Bianca, Kamala Harris.
Nel frattempo, l’ufficio di Benyamin Netanyahu ha riferito che l’ex presidente americano Donald Trump ha telefonato al primo ministro israeliano la settimana scorsa per congratularsi per le sue azioni “determinate e potenti” contro Hezbollah. Lo riferiscono i media israeliani. Anche il senatore repubblicano Lindsey Graham ha partecipato alla conversazione, aggiunge Ynet.
Dal canto suo, l’aeronautica militare israeliana ha affermato di aver lanciato più di 1’100 attacchi aerei nel sud del Libano, in coordinamento con le forze di terra, nell’offensiva in corso contro Hezbollah lanciata il 30 settembre. Lo riferisce l’Idf ripreso da Times of Israel. L’esercito precisa che i raid sono stati compiuti da jet da combattimento, elicotteri d’attacco e droni, mentre gli obiettivi erano miliziani armati di Hezbollah, depositi di armi, tunnel, postazioni di osservazione.
Nel pomeriggio di oggi, aerei da guerra israeliani hanno compiuto tre raid contro la periferia sud di Beirut, prendendo di mira obiettivi nelle vicinanze dello stadio Al-Rayah e di Haret Hreik. Lo riferisce l’agenzia di stampa libanese Nna.