Mitch McConnell unico repubblicano contro le nomine di Trump

Mitch McConnell, che per decenni alla guida dei repubblicani del Senato ha ostacolato ogni iniziativa legislativa dei presidenti democratici, è emerso negli ultimi giorni come l'unica voce di dissenso di fronte alle politiche dell'amministrazione di Donald Trump.
(Keystone-ATS) McConnell, un sopravvissuto alla polio, ha votato no oggi alla conferma di Robert Kennedy Jr. a ministro della salute, ma si era opposto anche alla nomina del capo del Pentagono Pete Hegseth e ieri della direttrice dell’intelligence nazionale Tulsi Gabbard.
82 anni e quasi sicuramente al suo ultimo mandato, l’anziano senatore “è emerso come il volto della resistenza repubblicana”, scrive oggi il Washington Post. “Il potere del Senato di ‘advice and consent’ sulle nomine non è un’opzione.
È un obbligo che non possiamo fingere di aver frainteso”, ha detto ieri McConnell: “Quando il curriculum di un candidato dimostra che è indegno del massimo della pubblica fiducia e quando la sua competenza delle politiche che lo riguardano sono inferiori a quanto richiesto, il Senato dovrebbe ritirare il suo assenso”.
Le posizioni di McConnell, secondo quanto riportato dai media americani, sono condivise da molti compagni di partito che però temono rappresaglie se dovessero uscire allo scoperto. “Se il voto sulla Gabbard fosse stato segreto, avrebbe ottenuto al massimo dieci voti a favore”, ha detto il capo della minoranza democratica Chuck Schumer dopo il voto 52 a favore e 48 contro la candidata di Trump.
Tra Trump e McConnell non corre buon sangue e il presidente ha più volte insultato sia l’ex leader del Senato che la moglie. I rapporti sono peggiorati dopo l’attacco del 6 gennaio al Capitol e i due non si parlano da anni. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ieri ha criticato McConnell dal podio pur non facendone il nome: “Siamo molto delusi da qualsiasi repubblicano che sceglie di votare contro candidati all’esecutivo che sono eccezionalmente qualificati”.
Il senatore rappresenta lo Stato del Kentucky: ieri il giornale del suo Stato ha pubblicato un suo editoriale contrario ai dazi di Trump: “Noi del Kentucky non possiamo permetterceli. I nostri negozianti già sentono dai fornitori che i prezzi saliranno”. McConnell ha citato statistiche secondo cui i dazi di Trump potrebbero costare al kentuckiano medio 1.200 dollari all’anno.