Migrazione: ok meccanismo di solidarietà UE, ma a condizioni

La Svizzera dovrebbe recepire il Patto sulla migrazione e l'asilo dell'UE, collaborando anche al meccanismo di solidarietà, ma solo se l'Italia ottempera agli obblighi che le spettano (ossia accetti di riammettere i richiedenti asilo respinti da Berna).
(Keystone-ATS) È quanto deciso dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N). Quest’ultima, specifica una nota odierna dei servizi parlamentari, ha approvato i quattro decreti presentati dal Consiglio federale riguardante il Patto Ue adottato a livello comunitario nel maggio 2024.
L’aspetto più delicato riguarda il meccanismo di solidarietà, non vincolante, che prevede una ripartizione più equa dei richiedenti asilo fra gli Stati Schengen/Dublino – accordo cui la Svizzera è associata – nonché altre misure di sostegno che dovrebbero contribuire ad alleggerire l’onere dei Paesi Schengen sottoposti a una forte pressione migratoria.
Questo aspetto è passato in commissione per un solo voto di scarto (13 a 12), grazie anche a una proposta di compromesso. La Svizzera, riporta il comunicato, “parteciperà sì al meccanismo di solidarietà, ma solo se il sistema Dublino funzionerà correttamente per gli aspetti che la riguardano; in altre parole, è necessario che gli Stati rilevanti per la Svizzera dal punto di vista della migrazione, ad esempio l’Italia, adempiano gli obblighi che spettano loro in virtù del sistema Dublino”.
Alcune proposte di minoranza della commissione, precisa la nota, chiedono che la Svizzera non partecipi in alcun modo al meccanismo di solidarietà o che vi partecipi unicamente sul piano finanziario.
A causa del forte aumento degli sbarchi sulle sue coste, dal 2022 l’Italia non riammette più quei soggetti che hanno inoltrato la prima richiesta di asilo sul suo territorio e che in seguito si sono trasferite in un altro Stato dell’UE, o in Svizzera, Paese associato a Schengen/Dublino. In base all’accordo di Dublino queste persone dovrebbero essere rinviate in Italia, responsabile per l’esame della richiesta di protezione. Diverse centinaia di persone che la Svizzera avrebbe potuto in teoria rimandare nello Stivale sono rimaste nella Confederazione. Poiché il termine di trasferimento è scaduto, ciò significa che tocca alla Svizzera esaminare le loro domande di asilo.