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Madrid, varate quote obbligatorie di migranti minori fra regioni

Keystone-SDA

Il governo spagnolo ha approvato un decreto che rende obbligatoria la redistribuzione in quote obbligatorie di oltre 3.000 migranti minorenni non accompagnati.

(Keystone-ATS) Questi sono attualmente ospitati in condizioni limite alle Canarie e nelle enclavi in Marocco di Ceuta e Melilla, fra le regioni iberiche.

Una decisione che ha scatenato la forte opposizione da parte di varie Comunità autonome, in particolare quelle governate dal conservatore Partito Popolare.

Il decreto è stato annunciato al termine dell’odierno Cdm dalla portavoce dell’esecutivo, Pilar Alegria, che lo ha definito “un passo importantissimo per garantire i diritti dell’infanzia migrante”.

Fissa la capacità di accoglienza ordinaria di ogni regione a 32 minori migranti ogni 100.000 abitanti. Ed è l’ultimo passo legislativo per avviare il meccanismo di solidarietà, con il riparto obbligatorio fra le regioni, richiesto dalle Canarie e da Ceuta, le aree di primo approdo più colpite dagli sbarchi di migranti.

Secondo i dati dell’esecutivo, la maggioranza delle regioni accoglie attualmente quote di bambini e adolescenti inferiori a quelle fissate dal nuovo decreto. Le differenze più significative di registrano in Andalusia (1.372 minori in meno rispetto al dovuto), nella Comunità Valenziana (1.216) e in Galizia (620),

A partire da settembre, i minori non accompagnati che giungeranno in regioni con strutture di accoglienza già sature, dovranno essere ricollocati in altre comunità autonome entro 15 giorni, secondo i nuovi criteri, che tengono conto di parametri come il reddito, il tasso di disoccupazione, o anche lo ‘sforzo precedente’ fatto dalla comunità autonoma per l’accoglienza.

La decisione del governo ha scatenato la reazione di dieci regioni governate dal Pp e di Castiglia La Mancia (Psoe), che hanno presentato ricorso alla Corte costituzionale. La regione di Madrid e Baleari hanno fatto anche appello al Tribunale Supremo, chiedendo la sospensione cautelare del piano governativo.

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