Macron, ‘rappresaglie israeliane? Non resteremo inerti’

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avvertito questa sera dagli studi di BFM TV a New York, che la Francia "non resterà inerte" nel caso di rappresaglie israeliane in seguito al riconoscimento da parte di Parigi dello stato di Palestina.
(Keystone-ATS) “Abbiamo pianificato tutte le opzioni possibili – ha detto Macron – e difenderemo sempre gli interessi della Francia ovunque essa sia rappresentata”.
Il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato Parigi di rispondere alla sua decisione di riconoscere lo stato di Palestina con sanzioni, sventolando in particolare la minaccia di una chiusura del consolato a Gerusalemme.
Macron ha detto a BFM TV di “sperare” che queste sanzioni “non siano adottate”: “Sarebbe completamente controproducente”, ha aggiunto. Ma se questo scenario dovesse prendere forma, “risponderemo, saremo pronti, saremo pronti a tutto”.
Con Israele impegnato da diversi giorni in un’offensiva massiccia su Gaza, il presidente francese ha detto di credere che “un’altra strada è possibile, un cammino di pace che è più efficace del cammino di guerra”.
Macron, ha poi definito “completamente falsa” l’affermazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump secondo la quale riconoscere lo stato della Palestina rappresenterebbe una “ricompensa” per le “atrocità” commesse da Hamas. Sempre parlando a BFM TV, Macron ha sottolineato che è “totalmente falso dire che si tratta di una ricompensa ad Hamas, è il solo modo di isolare Hamas”.
Il presidente francese ha aggiunto che il governo israeliano ha “neutralizzato tutti i capi militari del movimento islamista palestinese” e che “stiamo isolando Hamas”. “L’unico modo di sradicare Hamas – ha continuato Macron – è instaurare un’autorità legittima. È esattamente quello che noi facciamo. Non c’è nessun’altra iniziativa che isoli altrettanto Hamas” che una soluzione a due stati, ha concluso Macron.
Per il presidente francese “la priorità” nel conflitto Israele-Gaza è “fermare i bombardamenti”. “Se l’obiettivo – ha detto lo stesso Macron – è dire che si vuole completamente distruggere Hamas, ebbene, non funziona”.
Macron ha aggiunto che i combattenti di Hamas sono “tanti quanto” erano all’inizio della guerra il 7 ottobre 2023. “Non si può dire che la priorità è quella di liberare gli ostaggi quando poi si fa così”, ha criticato Macron, con riferimento ai bombardamenti massicci su Gaza negli ultimi giorni.
Macron ritiene che così facendo, Israele “indebolisca gli accordi di Abramo” e “tradisca gli accordi di Camp David”. “Oggi – ha aggiunto – chiedo davvero all’amministrazione americana di fare pressione sul governo israeliano”.