Lupo: priorità a tiri dissuasivi, non di abbattimento, esperto

La strategia del consigliere federale Albert Rösti di puntare esclusivamente sull'abbattimento dei lupi è "una politica miope". Lo sostiene Jean-Marc Landry, specialista del lupo, in un'intervista pubblicata oggi dal Matin Dimanche.
(Keystone-ATS) Riferendosi alla presenza di un branco di lupi nella valle di La Brévine (NE), l’esperto sostiene che il tiro di regolazione sia “una falsa soluzione” a lungo termine. “Eliminare un individuo può destabilizzare il branco, favorendo la dispersione e aumentando i danni altrove”, spiega Landry. Recentemente, il Canton Neuchâtel ha autorizzato l’abbattimento di quattro lupi, ovvero la metà del branco.
“Bisognerebbe privilegiare i tiri di dissuasione per educare il lupo, anziché ricorrere sistematicamente a tiri letali, difficili da eseguire in ambienti di pascoli boschivi e foreste, dove la finestra di tiro è più limitata rispetto alle Alpi, che offrono terreni più aperti”, afferma l’esperto.
Il lupo è qui, dobbiamo conviverci
Landry non crede nell’eradicazione totale del lupo in Svizzera: “Servirebbe che anche i Paesi vicini, come Italia o Germania, decidessero di eliminarlo. Il lupo è qui, e dobbiamo imparare a conviverci”. La decisione del consigliere federale Albert Rösti di concentrarsi esclusivamente sulla questione dei tiri rappresenta una strategia poco lungimirante.
L’esperto ricorda che già nel 1995, dopo i primi attacchi nella Val Ferret, il Vallese aveva dichiarato di non voler tollerare il lupo. “Trent’anni dopo, esso è ancora presente”, sottolinea.
Mentre nel Giura si moltiplicano gli attacchi da parte di bovini, l’esperto ritiene che spetti alla politica intervenire in supporto degli allevatori: “Occorre decidere dove allocare le risorse. In Svizzera, i bovini sono considerati non proteggibili, quindi senza finanziamenti federali. Gli allevatori sono lasciati soli di fronte al problema”, riassume.
Per l’esperto, i tiri letali sono solo una parte di un insieme di misure di protezione: “Anziché puntare tutto sull’eliminazione, si potrebbero dotare più lupi di collari GPS per studiare le loro interazioni con il bestiame”.